A proposito di sciacalli

Da Loredana V. @lorysmart

La sinistra (ma esiste ancora?) sbrocca nuovamente. I rappresentanti del PD,con in testa Matteo Orfini, presidente del PD e Debora Serracchiani., governatrice del Friuli Venezia Giulia, definiscono sciacalli Salvini e Grillo che chiedono a gran voce una regolamentazione del fenomeno dei clandestini.

Salvini lo dice da sempre, Grillo solo da poco ha iniziato a cavalcare il malcontento popolare, probabilmente per scopi puramente demagogici, in quanto il suo movimento, a suo tempo, aveva votato a favore dell’abolizione del reato di clandestinità.

I “sinistri” hanno però dimenticato Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, chissà perché.

Una regolamentazione invece urge, in quanto ogni mese arrivano sempre più clandestini, oltre mille al mese.

Sciacallo chi vuole arrestare questo fenomeno?

Io definirei con questo termine piuttosto chi sta lucrando sugli arrivi, fregandosene se gli sbarchi a volte si concludono tragicamente con un alto numero di morti affogati; sciacallo è chi non pensa all’impatto che questo consistente numero di arrivi causa nel nostro impatto sociale, con conseguenze sull’ordine pubblico; sciacallo è chi non pensa al numero di vittime che sono causate dalle violenze conseguenti a questa immigrazione incontrollata; sciacallo chi pensa solo ad intascarsi gli importi stanziati dal governo per l’assistenza di questi presunti profughi, come è risultato dalle indagini di Mafia Capitale. (e la vignetta di Krancic, con la scritta “In Buzzi we trust”la dice lunga. :-) )

Ma come succede spesso, se non addirittura sempre, le sinistre hanno gli occhi bendati dal pregiudizio: loro si ritengono moralmente superiori ( e si è visto quanto!) e più acculturati, quindi in diritto di criticare e demonizzare gli avversari, addirittura di “educarli” (naturalmente a pensarla come loro! Evviva il pensiero unico).

Del resto, il tutto si spiega chiaramente quando la Boschi ha recentemente esternato la frase contro i dissidenti PD “Chi rema contro, consegna il paese a Grillo e Salvini”.

Bene: almeno loro sarebbero legittimamente eletti dal popolo e non sedere sugli scranni governativi per grazia divina (leggi Giorgio Napolitano).

I quattro punti proposti dal Movimento 5 Stelle non sono per nulla assurdi,anzi, ricalcano semplici norme di buon senso.

Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che da noi vengono concessi con troppa facilità, ed aggiungerei anche con superficialità, se non addirittura con dolo, visto che, a pagamento (leggi “tangente” , venivano accolti “presunti” minorenni che in realtà avevano superato da un pezzo i 18 anni.

Rimpatrio forzato per chi non ha diritto all’asilo: attualmente il rimpatrio consiste nella consegna al clandestino di un foglio con scritto “Lascia il paese entro il tale giorno”. Poi nessuno verifica, ed il clandestino continua a rimanere sul territorio. Uno che viene espulso, DEVE essere accompagnato alla frontiera e/o imbarcato su un aereo anche a forza, se necessario.

Snellire le trattative per i ricorsi contro il rifiuto di asilo: queste pratiche solitamente durano anni ed inoltre le spese degli avvocati sono a nostro carico, ma se è lecito consentire il ricorso, è però necessario che la pratica venga risolta con urgenza.

Stretta sorveglianza dei “profughi” alloggiati nei centri di accoglienza. Ad esempio a Torino si è verificato il caso di un senegalese che per varie settimane usciva dal suo ostello alle 5 del mattino per recarsi nelle stazioni per rapinare ed accoltellare le donne. È stato preso dopo 8 rapine violente, ma ci si chiede se sia possibile che la cooperativa che gestiva l’ostello non si sia mai accorta di niente e se sia giusto erogare fondi pubblici a queste strutture che di fatto non sorvegliano nessuno. Oltretutto quanti di quelli ospitati si integrano? La maggior parte degli ospiti escono senza avere la minima possibilità di mantenersi e diventano facile preda della malavita organizzata.

Ecco, chi propone queste cose è bollato come sciacallo: le sinistre invece di suggerire indicazioni concrete, si limita solamente a criticare le proposte altrui.


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