A proposito di Steve

USA - 2009 di Phil Traill con Sandra Bullock
Sandra Bullock è una cruciverbista che, oltre ad incrociare parole e lemmi, non ha un briciolo di interessi umani e sentimentali. Fino a quando non incontra il principe azzurro di turno. Da quel momento in poi inizia un delirio di frenesia e appiccicosità femminile, di quella serie che fanno scappare via gli uomini come la kryptonite faceva con Superman. Ma la protagonista non si arrende e il film, per portare a casa la pagnotta, inventa l’escamotage dell’inseguimento attraverso i vari Paesi in cui il malcapitato si reca per lavoro. Fine della trama. Molto poco altro da aggiungere, a parte la figura del giornalista biondo (che ho trovato spassosissimo) e il mediocre espediente pseudo-drammatico dell’ultima parte (apparentemente ingiustificato in una pellicola che fa presumere la carenza di palpitazioni già dal font della locandina). Finale atipico. Il film può anche essere passabile, ma fate attenzione: bisogna essere allenati ai prolissi e perseveranti ragionamenti del macrocosmo femminile