A prostitute sì, a trans no

Creato il 21 agosto 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Non so se il mercato della prostituzione in toto soffra o risenta della crisi economica in atto; certo playboy ha visto decrescere, fino al fallimento, le vendite, ma con quello che offre attualmente il mercato il giornalino americano è roba da ora del the per educande.

Certo che se anche la gnocca fosse in crisi questo darebbe da pensare parecchio sulle reali condizioni economiche delle persone, ma esiste un mercato che, decisamente, non risente in nessun modo della crisi.

Il mercato della prostituzione transessuale.

Non perchè sia, nonostante le apparenze, un mercato di nicchia; tutt’altro, è un mercato a cui si rivolgono sempre più uomini, sposati e non; padri di famiglia e non.

Ecco, mi piacerebbe sapere il perchè, capirne le motivazioni stornate da tutte le ragioni morali o pseudo tali.

La curiosità che avevo già da qualche tempo mi è stata ulteriormente sollecitata leggendo l’ intervista di Concita De Gregorio a Marrazzo su Repubblica.

Ci sono un paio di punti che mi paiono particolarmente significativi: il primo in cui Marrazzo dichiara di non essere assolutamente omosessuale ed il secondo in cui dice che i transessuali sono donne all’ennesima potenza.

Sul primo punto dissento completamente, secondo me gli uomini che vanno con i trans (o si dilettano con immagini e video di trans) sono assolutamente, decisamente, totalmente omosessuali, ma omosessuali negazionisti.

Che ammettere di essere gay in una società omofoba come quella italiana non sia semplice lo capisco naturaliter, ma questo particolare tipo di omosessuali non lo dicono, in primis e soprattutto, a se stessi.

L’idea cosciente non li sfiora, non la prendono neppure in considerazione e non la vogliono accettare, così ricorrono ai trans che li rassicurano e li consolano per la loro parte femminile.

Infatti gli uomini ammettono, più o meno a denti stretti, di andare a prostitute, ma raramente, quasi mai, ammettono di andare a trans.

Anche sulla seconda motivazione offerta da Marrazzo ho qualche perplessità, ma più sfumata; la femminilità caricaturale dei trans può, forse, essere percepita come una femminilità all’ennesima potenza; la parodia della femminilità esercitata dai trans, il loro apparente, docile servilismo al maschio può essere il condensato di quello che gli uomini considerano essere le virtù femminili.

Ma la loro disponibilità, come il loro aspetto è, appunto, un’imitazione, una deformazione, una parodia del femminile.

Questa idea la trovo corroborata da un’ulteriore frase pronunciata da Marrazzo: “mi era capitato in passato di avere rapporti con prostitute, come a volte agli uomini accade – specie se oberati dal dovere di essere all’altezza delle aspettative, pubbliche e private”; quel “specie se oberati dalle aspettative” mi è parsa particolarmente significativa come spia di una mentalità e come scusa o motivazione.

La prostituzione come luogo di non giudizio, di non responsabilità, di non confronto è molto significativa del ruolo delle donne che gli uomini vorrebbero, un ruolo di accettazione senza giudizio e senza messa in discussione; la prostituzione trans esalta questo ruolo con in più la consolazione per la propria omosessualità disconociuta ed inaccettata.



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