Quando Cracco chiama, i food blogger rispondono. Così lunedì sera mi sono trovata con un manipolo di interessatissimi ed emozionati cucinieri e scrittori da Cracco in centro a Milano, per la presentazione dell’ultima fatica editoriale dello chef più amato dalle italiane. “A qualcuno piace Cracco – la cucina regionale come piace a me” ecco il titolo del libro, edito da Rizzoli (16,90 €), che come ci spiega lo chef mette subito in chiaro il punto di vista con cui viene trattato lo spinoso argomento della cucina regionale, un ginepraio non semplice in cui districarsi. 3 mesi ci sono voluti per preparare questo libro, che contiene 60 ricette tipiche di tutte le regioni d’Italia – nessuna esclusa – selezionate sulla base del personalissimo gusto di Carlo Cracco e sulla base delle persone che gli hanno fatto assaggiare queste prelibatezze. Storie e trucchi vengono quindi svelati a fianco delle ricette, che sono state in ogni caso rivisitate per renderle più “stilose” e alla portata di tutte le nostre cucine. Il libro non prevede una classificazione delle ricette in base alla difficoltà di realizzazione, ma quando chiediamo Cracco ammette di aver passato 20 giorni su quella del fritto misto alla Piemontese… quanto tempo ci potrei mai mettere io se dovessi provare a realizzarla? Dato non pervenuto e non pervenibile
Cosa aspettarsi di trovare quindi? Aglio! Si, perché nella cucina regionale, che in realtà durante la serata abbiamo ridefinito “rionale o condominiale”, l’aglio è un ingrediente che non può mancare. Colpa degli chef e dei cuochi che non lo sanno cucinare e quindi far apprezzare, se sempre più si è perso nei piatti che gustiamo ogni giorno. A parte questo dettaglio, lo chef ci illustra una ricetta particolare contenuta nel libro, ovvero la Torta delle quattro città. Pare che risalga al ‘400 e che fosse sconosciuta allo chef, che in occasione di questo libro ha così potuto sperimentarla.
Sperimentazione e studio continuo sono alla base della cucina, dice lo chef, tanto che bisogna sempre confrontare più di due libri di ricette (sia francesi che italiani) per poter evolvere e migliorare. Ci ricorda poi che “il menu è dato dal mercato” ovvero dalle materie prime migliori che si trovano quel giorno a disposizione quando si va a fare la spesa. “Piuttosto che cambiare un ingrediente, meglio cambiare ricetta” – questo sembra il monito per approcciare al meglio il libro e più in generale l’esperienza gastronomica.
La serata è stata molto piacevole e Carlo Cracco è stato davvero gentile e disponibile. Dopo il tempo previsto per le nostre domande si è fermato ad autografare le nostre copie ed abbiamo concluso con alcuni finger food… ovviamente deliziosi. Una bella esperienza che spero di continuare a far rivivere portando nella mia cucina i Passatelli ai frutti di mare, una delle ricette che lo chef ha scelto per la mia regione. Curiosi? Da oggi potrete trovare anche voi il volume in tutte le librerie.