Sarebbe il titolo giusto per questa inaspettata uscita che, in un packaging che non rende giustizia all'opera d'arte delle versioni originali (copertine ricche di foto, testi e dipinti di Ivan) e con inammissibili errori (il terzo cd è erroneamente datato 1975 mentre in realtà è del 1979), ci restituisce i tre primi capolavori di Ivan Cattaneo
Ivan Cattaneo è (lo si può ora dire) il più grande artista italiano insieme a Ivan Graziani del favoloso decennio degli anni '70 (e nei decenni successivi non assisteremo a niente di nuovo, se non a ottime conferme delle premesse dei '70 di Battiato, Camerini, Mango, Dalla, e clamorose cadute di stile come quelle di Venditti, Branduardi, De Gregori, Sorrenti e Finardi).
Con Ivan Graziani, di stile e intenti diversi, Cattaneo condivide oltre al nome lo stesso
ingiusto e irrispettoso destino di artista sottovalutato e relegato ai margini della discografia,
prezzo di una non compromissoria coerenza. Entrambi troppo "internazionali"
(perché all'estero non si parla di cantautori, ma di ARTISTI, Bowie, Phil Collins, o Gary Numan non vengono chiamati "cantautori"), i due musicisti partono dalle avanguardie per arrivare a una originalissima soluzione di ricerca sonora e lirica.
Ivan Cattaneo è tutt'ora un autore personalissimo, ottimo melodista e vocalmente virtuoso,
che già con questi primi 3 album, coadiuvato da musicisti di altissimo profilo e produttori
innovativi (Nanni Ricordi e, soprattutto, Roberto Colombo, pioniere del concetto di produzione artistica e dell'italo–elettropop), "scandalizzò" il panorama della controcultura con una misceladelirante e dadaista di funk, prog, hard rock, proto-disco e psichedelia, con testi surreali, allusivi, con accostamenti apparentemente non-sense (la tecnica del cut-up che Battiato letteralmente plagerà qualche anno dopo) riscuotendo subito ottimi consensi.
In molti tuttora pensano che Ivan sia stato vittima di un ostracismo dovuto alla sua mai nascosta e anzi sbandierata "frociagine" (tutt'ora a quasi 40 anni di distanza è l'unico dichiarato, escluso Tiziano Ferro). In realtà la ferita mortale alla sua carriera fu inferta dall'inaspettato successo di "2060- Italian Graffiati", un album di pseudo-cover (in realtà si tratta di irriverenti riletture punkeggianti di classici degli anni '60) che, vendendo oltre un milione di copie nel 1981, spinse gli avidi discografici a pretendere altri dischi-fotocopia. Il successivo "Ivan Il Terribile", nuovamente con brani composti dall'autore, vendette drasticamente meno, pur essendo una gemma, e a Ivan non rimase che pubblicare altri 2 dischi di cover (di tutto rispetto) e poi la radicale coerenza della recissione del contratto e l'abbandono delle scene.
Ivan si è poi dedicato alla pittura, ha pubblicato album indipendentementi, ma viene
ricordato come una zebra a pois galoppata via senza lasciare tracce.
Quindi l'acquisto di questi 3 CD, e di tutti gli altri per fortuna nuovamente reperibili,
è consigliatissimo anche a chi non strettamente appassionato di "musica alternativa",
in quanto godibilissimi già dopo i primi ascolti, quando l'orecchio si abitua a musica (tutt'ora) nuova.
Bloom OGM per super-pop.it