E come la domenica chiama i pensieri, i ricci si avvolgono lungo la biro, la spuma si scioglie nell'aria e la tastiera inizia il ticchettio..
Teresina, oh, Teresina!
Non è solo il nome della capitale di uno stato brasiliano o quello di una monaca carmelitana è soprattutto il nome di un gioco, un gioco a carte scoperte una variante del poker..affascinante e più leggero del suo fratello fumoso e famoso..
Allora vediamola in quest'ottica, consideriamo la nostra vita come un gioco di fortuna e ingegno, fratello meno conosciuto ma altrettanto bello, in quale punto, in quale momento si inizia ad avere voglia di abbandonare la strada sicura e di giocare a carte scoperte?
Quando tutto intorno sembra mandarci in una direzione predeterminata, quando il parallelepipedo intorno al nostro corpo diventa troppo stretto, cosa ci impedisce di girare il polso e buttare sul tavolo verde le nostre scelte? Cosa?
Forse la luce a piombo che illumina senza pudore i nostri rettangoli di carta?
Cosa?
Non ci rimane a volte che una scelta, la più semplice la più sincera, per riuscire a guardarci
ancora
allo specchio.
A quando Teresina?