A riecco il Giovanardi Pride: “I baci fra donne sono pieni di batteri”.

Creato il 13 febbraio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Pensavamo di essercelo tolto dalle palle e invece, come la gramigna, Carlo Giovanardi, classe 1950, deputato del Pdl, sopravvive a se stesso e si autorigenera. Dopo aver fatto ridere mezzo mondo con l’attacco kamikaze a gamba tesa ai manifesti dell’Ikea e le volgarissime amenità sugli omosessuali, i tossicodipendenti suicidatisi per inedia in carcere, i gay pride, le famiglie di fatto, le unioni fra appartenenti allo stesso sesso, stavolta l’ex sottosegretario con delega alla famiglia (la sua) se l’è presa con le lesbiche. Dunque, intervistato a Radio24, l’ex vice-ministro paladino dei sacri valori della famiglia etero, unica, indivisibile e sacra romana chiesa riconosciuta finché morte o Sacra Rota non intervenga a separare i coniugi, ha dichiarato: “I baci fra donne dati per strada sono come la pipì fatta dietro un albero, in una via oscura, dietro la statua di Vittorio Emanuele III a cavallo: un reato contro la morale comune”. Parlando del bacio pubblico fra uomini ha invece detto: “Un bacio pubblico tra due uomini a me infastidisce. Un episodio ostentato di questo genere in un luogo pubblico dà fastidio”. E poi, ha aggiunto il furente Giovanardi addentrandosi nei meandri dell’anatomia che sembra conoscere a menadito: “Ci sono organi (umani, nda) costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere”, dando la dimostrazione che ignora completamente le capacità addirittura catartiche di un culo disegnato ad arte. Ma mica è finita qui. Colto da ‘delirio da nevicata intensa’ l’ex vice-ministro ha dato la dimostrazione di essere anche un virologo di tutto rispetto: “Ci sono anche faccende delicate. Ci sono problemi di batteri che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie, ecc.”. Giovanardi conferma in toto il giudizio che negli anni abbiamo dato su di lui. È un cattolico integralista diretto discendente di Torquemada. Non ha nessuna tolleranza e, come tutti i cattolici, pensa che il peccato non sia più tale nel momento in cui lo si commette di nascosto. Carletto è rimasto all’epoca della SantaInquisizione tanto che a volte ci viene il dubbio che lui sia stato, nella sua vita precedente, uno di quelli che hanno mandato al rogo Giordano Bruno. E poi, diciamolo, secondo noi si fa d’incenso ma a dosi talmente elevate da rischiare un ricovero coatto per overdose. Eppure c’è, esiste, ancora parla e la fregatura è che ci sono un po’ di milioni di italiani che la pensano esattamente come lui. 

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