A Roma eleganza e buon cibo da PINO ALLE COPPELLE

Creato il 25 luglio 2011 da Ilbicchierediverso

Giuseppe Zangrilli, da oggi noto come Pino alle Coppelle per gli amici e i clienti, è la mente creativa del ristorante che gli fa da pseudonimo.

Uomo di grande classe e ironia ha saputo regalarci un’intensa serata durante la prima serata di Stilemaschile, grazie a un menù gustoso e alla ricercata qualità dei prodotti.

Nel cuore di Roma, via delle Coppelle 41, vi consigliamo dunque un rifugio intimo e gaudente dove potersi ritrovare per qualsiasi tipo di occasione.

Durante la nostra visita alla Amazon, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Pino, facendoci raccontare un po’ di cose sul ristorante.

Buona scelta

IBD

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Pino alle Coppelle. Come si intende il vostro spazio?

E’ un angolo nel centro di Roma. Le dimensioni raccolte del locale permettono di curare l’attenzione al cliente, con un rapporto cordiale e competente. La cucina rafforza la sensazione di familiarità che si prova appena entrati. Grande attenzione alle materie prime per esaltare una tradizione sempre meno presente nei piatti e nei ristoranti italiani.


Che offerta gastronomica avete?

I piatti della cucina romana sono per noi il punto forte. arricchiti da ottima carne e pesce selezionatissimo. Uso il superlativo perché mi adopero personalmente nella selezione dei fornitori prima e degli ingredienti dopo, al fine di garantire il più possibile quello che offriamo alla nostra clientela.

Da chi è composta la squadra?

Io occupo il duplice ruolo di gestore e capo-cuoco. Ci sono poi degli aiuti ed un personale di sala con buona esperienza alle spalle e capacità di recepire le richieste degli ospiti.


Come scegliete i vostri vini?

Territorio e rapporto qualità-prezzo sono le coordinate che orientano la nostra selezione di vini.


Che clientela si trova?

Eterogena, sia per età che per censo. E’ identica solo la volontà di mangiare bene, in modo per nulla artificioso (e non è facile oggi trovare un locale in cui i piatti siano piatti e non tele da pittore, con geometrie etc...) ma assolutamente di qualità. Nella mia cucina etica ed estetica convivono in grande armonia.

Come si mangia a Roma?
Il livello si abbassa con l’aumentare della forbice dei prezzi. Ora che anche le trattorie si ‘danno delle arie’, mangiare un piatto tipico come la carbonara diventa sempre più difficile. C’è un irrefrenabile desiderio a distinguersi che, per farsi notare, si è portati ad osare troppo. Prima di infrangere le regole, ripeto sempre ai miei collaboratori, prima di innovare un piatto tradizionale bisogna imparare a farlo come si deve. E poi, forse, si può applicare il proprio tocco personale. Oggi tutti i ristoranti, anche quelli a prezzo fisso, si atteggiano a grandi cucine. Purtroppo, di pari passo alla qualità dei cuochi devo fotografare un abbassamento del livello di preparazione del personale di sala, inesperto e inadeguato. Queste professioni stanno sparendo. Ahinoi.

Giuseppe lei è un uomo che ama lo stile, come nasce la passione per l'eleganza?
dagli stessi elementi che applico in cucina. In sartoria, ad esempio: scelta degli elementi primari, conoscenza della tecnica, risultato finale equilibrato e di gusto. Mi piacciono il classico e la sobrietà. E’ il mio stile di vita.  Mi vesto, cucina, coltivo le amicizie e i miei hobby sempre all’insegna di queste due parole-chiave.

Da Pino si trova sempre...

Me. Non è una battuta, visto che la mia presenza, come quella di un artigiano, è fondamentale per garantire uno standard costante onde evitare una qualità discontinua nel tempo, causa di molte ‘delusioni’ culinarie, per tutti noi, anche in ristoranti molto noti.


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