A Roma si parla di nucleare

Creato il 15 dicembre 2010 da Umotta76
Nonostante i ritardi accumulati dal mondo politico e le forti opposizioni da parte delle amministrazioni locali, il programma nucleare italiano andrà avanti. Anzi: è più in forma che mai. Ne sono convinti gli industriali del settore, riuniti a Roma per una giornata di studio organizzata il 14 dicembre dall'Associazione Italiana Nucleare (AIN).
È stato molto chiaro Francesco De Falco, amministratore delegato di Sviluppo Nucleare Italia, la joint venture creata da Enel e Edf proprio per il programma nucleare italiano: «Ci crediamo ancora al nostro progetto di iniziare i lavori nel 2013 e mettere in funzione il primo impianto nucleare nel 2020». Anche per quanto riguarda i ritardi, De Falco è fiducioso: «A livello industriale siamo riusciti a riassorbirli». È importante però che in futuro questi intoppi non si ripetano, altrimenti «un impatto negativo ci sarà sul progetto».
È ottimista, nonostante qualche preoccupazione, anche Sara Romano, direttore generale per energia nucleare, energie rinnovabili ed efficienza energetica del Ministero dello sviluppo economico: «Il processo è più solido rispetto a due anni fa». Sara Romano ha poi sottolineato l'importanza di una strategia di lungo termine: «Ritengo che le strategie di lungo termine debbano prescindere dai possibili avvicendamenti al governo: nessuno può prevedere cosa succederà tra 60 anni, ma il nucleare va visto come una scelta politica, che mira a diversificare il mix energetico nazionale».
È d'accordo il presidente dell'AIN, Enzo Gatta: «Malgrado tutto io resto cautamente ottimista perché comunque la Legge Sviluppo ha ottenuto il via libera del Parlamento e mi auguro che questo conferisca al rilancio del nucleare un carattere di irreversibilità».
Secondo Renato Angelo Ricci, presidente onorario dell'AIN, l'ottimismo della volontà dev'essere una spinta all'azione: «Vediamo ancora il rischio di un "pessimismo di ritorno" e guai a tornare indietro: perché se perdiamo il treno questa volta non ripasserà».
Da Nuclear News