Un milione di persone in piazza a Roma alla manifestazione organizzata oggi dalla CGIL contro le politiche sul lavoro e l'abolizione dell'articolo 18. L'affluenza c'è stata da tutta Italia con pullman, treni speciali e voli charter.
La Cgil non ha intenzione di fermarsi qui perché si sta già pensando allo sciopero generale.
"Nessuno in buona fede può dire che l'abolizione dell'articolo 18, il licenziamento senza giusta causa serva alla crescita" scandisce dal palco Susanna Camusso, rilevando che l'Italia è l'unico paese in Europa dove non sono tassate le grandi ricchezze.
Al corteo erano presenti anche alcuni parlamentari della minoranza dissidente PD, Fassina, Civati e Cuperlo insieme con i lavoratori del giornale storico della sinistra, l'Unità.
Presenti i musicisti dell'Opera, il cui licenziamento è previsto per gennaio prossimo e che hanno suonato "Nessun dorma" di Puccini.
L'incontro tra il governo ed i sindacati è previsto per lunedì, ma Renzi ha già fatto sapere che non sarà la piazza a fermarlo: la polemica e la contrapposizione al governo si legge in piazza sugli striscioni e si ascolta negli slogan: è una piazza che si mostra per essere ascoltata e Camusso dice che sul nodo del lavoro sono in gioco non soltanto i destini della gente comune, ma anche quello dello stesso governo. Un governo che si dice di sinistra non può cercare interlocutori solo a destra, né schierarsi e favorire con le proprie scelte politiche solo le fasce sociali più forti economicamente.