Conosciamo meglio Davide Consolandi autore di “Questione di sopravvivenza”
Salve a tutti!
In questa occasione vi voglio invitare a dare con calore il vostro benvenuto a un nuovo amico. Si chiama Davide Consolandi e ha da poco pubblicato, per Lettere Animate, il romanzo breve “Questione di sopravvivenza”. Stasera ha gentilmente accettato di essere nostro ospite e di svelarci qualcosa in più su di sé e la sua passione per la scrittura. Diamo quindi il nostro più caloroso benvenuto a Davide Consolandi!
Salve Davide! Vorresti innanzitutto presentarti in modo che i nostri amici possano sapere qualche notizia in più su di te?
Oltre alla lettura, amo le serie tv e da quando Netflix è arrivato finalmente in Italia è davvero raro che mi troviate lontano dall’iPad o dal Mac: quando non scrivo, leggo, e quando non leggo sono su Netflix.
Qual è stato il tuo percorso formativo?
Tralasciando quello che mi ha portato a essere un grafico (frutto di una serie di precedenti scelte sbagliate), il sentiero che mi ha condotto a provare a diventare un imbrattacarte passa per due persone magnifiche: Andrea, l’Amico di Sempre, e Chicca Profumo.
Dopo essere rimasto a casa dal lavoro per la seconda volta, nel lontano 2013 è stato Andrea a convincermi a frequentare un corso di scrittura creativa organizzato da La Macchina dei Sogni e tenuto proprio da Chicca Profumo. Lì ho imparato come costruire una storia e mettere finalmente ordine al caos di idee che avevo in testa.
Secondo te questo tuo percorso ha influito e se sì in che modo sul tuo modo di scrivere?
Come detto sopra, è stato durante il corso di scrittura creativa che ho capito davvero come mettere nero su bianco le storie che negli anni avevo sempre immaginato ma messo da parte. Già, perché scrivere può sembrare semplice, ma in realtà non lo è e se penso a tutte le persone a cui ho detto che sto provando a diventare uno scrittore e alla loro risposta, sempre uguale, mi viene da ridere: “Davvero?” ti dicono, guardandoti un po’ con malizia. “Allora devo provarci anch’io”.
Tutti quanti possono aprire il computer e mettersi a battere sulla tastiera, sapeste quante volte l’ho fatto anch’io prima di iscrivermi a La Macchina dei Sogni, ma costruire una storia richiede la conoscenza di determinate regole che esistono fin dal primo romanzo scritto, oltre naturalmente alla capacità di raccontarla e alla forza di volontà di continuare a provare, provare e riprovare durante i periodi di vuoto assoluto e alla costanza di piazzarsi davanti al computer ogni giorno e buttare giù un certo numero di pagine senza farsi distrarre da niente e nessuno (il mestiere dello scrittore è un lavoro solitario).
In definitiva direi quindi che si, il percorso che ho fatto ha decisamente influito sulle mie capacità e sul mio metodo di scrittura; riguardo al modo, invece, propenderei per il no, in questo caso diciamo che sono stato maggiormente ispirato dagli autori che leggo più frequentemente come Stephen King, Stuart MacBride e Giorgio Faletti.
Per te cosa vuol dire scrivere?
Divertimento ed evasione in primis. Poi c’è anche quella parte un po’ “scomoda” che ti porta a confrontarti con te stesso e i tuoi demoni, perché anche questo fa parte della scrittura: personalmente trovo che sia il modo migliore per sconfiggerli.
Da che cosa è nato “Questione di sopravvivenza”? Te lo chiedo perché vi si avverte qualcosa che va oltre la pura finzione.
E hai ragione! Qualche anno fa, infatti, sono stato rapito e trattenuto nel mio appartamento da un pazzo che voleva farmi a pezzi con un rasoio.
Ci avete creduto?
A parte gli scherzi, “Questione di sopravvivenza” è nato da un periodo decisamente cupo della mia vita. Era l’inizio del 2010, avevo appena perso il lavoro per la prima volta ed essendo una persona sempre stata abituata a lavorare fin da subito mi sono trovato a disagio nel restare a casa tutto il giorno, tutti i giorni. All’inizio, comunque, la vedevo un po’ come una vacanza, ma più il tempo passava, nonostante le centinaia di curriculum inviati, più non riuscivo a trovare un lavoro, così i debiti si accumulavano, i soldi iniziavano a scarseggiare mentre il senso di sconforto e la depressione aumentavano. Alla fine, come un vigliacco, per cercare di allontanare la frustrazione ho ceduto all’alcol. Questo finché non ho causato un incidente d’auto e nonostante la fortuna di non aver causato danni gravi o irreparabili a nessuno, mi è servito per rimettermi in carreggiata. Così, quando ho deciso di scrivere questo primo, breve, romanzo, tornando a quanto risposto nella domanda precedente, ho scelto di confrontarmi con me stesso e trasformare l’alcolismo in qualcosa di diverso rispetto al classico demone personale.
Come hai scoperto Lettere Animate, il tuo editore?
Ho digitato su Google “editori non a pagamento” e tra i risultati di ricerca mi è uscita questa pagina, contenente una lista di editori che non richiedono alcun contributo per la pubblicazione. Partendo da lì, ho visitato tutti i siti indicati, ho raccolto gli indirizzi mail e seguendo le indicazioni degli editori, ho inviato loro il manoscritto. Lettere Animate è stato il primo a rispondere.
Hai avuto e hai un buon rapporto con loro?
Assolutamente si. Sono efficientissimi e stanno lavorando tantissimo per migliorare ancora di più i loro servizi ed espandersi. Credo proprio che nel 2016 ne vedremo delle belle.
Ti sentiresti di consigliare Lettere Animate come editore a un autore che fosse in cerca di un editore?
Certamente. Come ho già detto, sono in costante aggiornamento e curano molto i lavori che scelgono di pubblicare.
Quali nuovi progetti hai in lavorazione?
Ce ne sono diversi. Il più avanzato, già in fase di stesura, è un breve romanzo che però ancora fatico a inquadrare in un genere… diciamo che ha delle connotazioni thriller, ma non lo è di per sé. La protagonista è una ragazza e la storia parlerà dell’amore e del suo significato, del dolore della perdita, della solitudine e di cosa voglia dire vivere in una società che non sentiamo più nostra. Se avete letto Kitchen di Banana Yoshimoto o Norwegian Wood di Murakami sapete di cosa sto parlando.
Poi, in fase di progettazione, ci sono due thriller, oltre a un fantasy “mastodontico” a cui sto lavorando insieme ad Andrea (ricordate l’Amico di Sempre?).
Puoi lasciare qualche recapito virtuale affinchè i nostri amici possano seguirti e, se ne avrai piacere, contattarti?
Ma certo! Potete seguirmi sulla mia pagina Facebook o se voleste scrivermi mi trovate a questo indirizzo mail: consolandi.davide@icloud.com
Grazie infinite per la cortesia e la disponibilità e in bocca al lupo per tutto!
E ricorda che per qualunque cosa questa porta sarà sempre aperta!