a cura della Redazione
Il 31 maggio a Firenze, alle 17.30, la celebrazione della nascita con la piantagione di un olivo
Si chiama “A scuola con il L.I.N.A.R.” il progetto integrato per bambini e disabili che coinvolge il centro diurno di socializzazione “L.I.N.A.R.” e la scuola dell’infanzia “Grifeo” dal 1997. Il 31 maggio, alle ore 17.30 e alla presenza del presidente del quartiere 3 dott. Andrea Ceccarelli, verrà celebrato l’ultra decennale dalla nascita dell’iniziativa, con la piantagione di un olivo, proprio nel giardino dell’Associazione Onlus di Nave a Rovezzano.
foto forum.giardinaggio.it
Il centro L.I.N.A.R. – Laboratorio Invalidi Nave a Rovezzano -, svolge attività psico-educative, assistenziali, occupazionali, didattiche, espressive, ludiche, di integrazione territoriale, per 20 adulti con disabilità fisica e/o intellettiva. È gestito dall’associazione Onlus omonima dal 1972, quando era composta dal gruppo di genitori fondatori che, insieme ad alcuni volontari, proponevano agli ospiti la terapia occupazionale, attraverso commissioni di alcune aziende. Dal 1999, si è unita nella gestione la Cooperativa Sociale Onlus Matrix, nata da un gruppo di professionisti volontari e non, in risposta ai bisogni del territorio nei settori della disabilità sociale, intellettiva, fisica, psicologica e psichiatrica, in connessione con enti, associazioni e realtà locali.
Questo progetto è nato con l’obiettivo di integrare le due realtà, coinvolgendo bambini e disabili in attività mirate, ogni anno con un tema diverso. Quest’anno l’argomento è l’alimentazione, con incontri e visioni di film tra il centro e l’asilo, mentre nei due anni precedenti Africa, Medioevo e Preistoria hanno occupato i laboratori degli operatori. In precedenza, non c’erano veri e propri filoni tematici, ma si svolgevano comunque attività di socializzazione, quali giardinaggio, pittura e altre occupazioni. Promuovere la cultura della diversità significa avvicinare mondi differenti, portandoli piano piano a compenetrarsi, attraverso la conoscenza reciproca. Mostrare ai bambini che esistono luoghi come il centro diurno “L.I.N.A.R.”, dove persone con disabilità fisica e/o psichica, trascorrono le giornate e vivono le loro vite, significa aprire dentro di loro spazi interiori che sicuramente si ritroveranno anche da adulti. Spazi che, ogni qualvolta si approcceranno alla diversabilità, li porteranno a vedere la persona, prima della carrozzina, e il sorriso, prima del difetto fisico. Per questo esiste il progetto “A scuola con il Linar” che da tre anni – dopo i tagli che si sono abbattuti inesorabilmente anche sulla nostra città – viene portato avanti sulla base esclusivamente della buona volontà di insegnanti e operatori, che credono che tutto questo sia possibile e importante.
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