A scuola di cucina: quando la passione incontra l’istinto

Creato il 29 ottobre 2013 da Auroradomeniconi

Premessa: una blogger è sempre una blogger (per quanto tautologico, è importante che teniate bene a mente questo concetto prima di proseguire nella lettura).

E così quando una blogger si iscrive a un corso di cucina (se vi state domandando quale corso sto seguendo, leggete qui) è quasi automatico che ad ogni lezione scatti il suo naturale istinto da blogger. Beh, a dir la verità alla primissima lezione ho tenuto a freno tale istinto… diciamo che mi sono fatta qualche scrupolo e non me la sono sentita di tirare fuori l’inseparabile smartphone per fotografare certe prospettive che avrei voluto ricordare… quegli aspetti che invece in un blog tour, ad esempio, avrei immortalato senza remore E’ anche vero, però, che quell’istinto è lì che scalpita per cui va bene tenerlo a freno, ma difficilmente si riesce a contenerlo del tutto; perciò, anche se ero solo alla prima lezione del corso, alla fine l’ho liberato!!

Tagliatelle con farina di grano saraceno integrale e farina di kamut

Tuttavia, io sola ero consapevole del fatto che, mentre scattavo le foto, nella mia testa stavano già prendendo forma le parole che avrebbero accompagnato le immagini in un post sul blog. Per gli altri, ero semplicemente una di loro: esaltata – come tutti – dal fatto di essere riuscita a impastare e stendere la sfoglia completamente da sola e orgogliosa del risultato finale. Tanto orgogliosa da prendere in mano lo smartphone e fotografare – come tutti – il prodotto del nostro impegno individuale. Mancava solamente un hashtag condiviso e un po’ di live tweeting e poi potevamo fingere di essere tutti a un blog tour dall’autentico sapore romagnolo

Delle sei lezioni previste, finora ne abbiamo già fatte due. E fin dalla prima sera io non faccio che ripetere quanto mi piacerebbe che il corso durasse sei mesi, anziché sei settimane Perché io con le mani in pasta mi diverto proprio tanto. Perché sto imparando qualcosa su cui ho sempre voluto cimentarmi. Perché ci divertiamo un casino districandoci tra mattarelli e sbuffi di farina. Perché alla fine di ogni lezione si assaggia sempre. E perché ogni sera torniamo tutti a casa con la pasta fresca che abbiamo prodotto. Nel mio freezer, ad esempio, si stanno accumulando diversi formati di pasta all’uovo; qualche sera fa ne ho approfittato per prepararmi un piatto di quadretti in brodo: i miei quadretti!!

Quadretti in brodo

Ecco quindi che quelle del corso diventano per me le due ore più spensierate e produttive di tutta la settimana. Per di più, riesco anche a rubare qualche scatto per raccontare questa mia nuova passione sul blog: quando si dice unire l’utile al dilettevole… mhhh, no… questo è proprio unire dilettevole e dilettevole E poi qualcosa ho già imparato: domenica, per esempio, mia mamma aveva voglia di mangiare dei tagliolini in brodo ed io mi sono offerta volontaria per fare i tagliolini!! Che ne dite, vi sembrano venuti bene?

Forse qualcosa sto imparando La scorsa settimana poi ci siamo divertiti ad affrontare, dal punto di vista teorico e pratico, le sfoglie con farine biologiche e integrali. Farina 2 e farina integrale, farina di ceci e di kamut, farina di segale, d’orzo, d’avena, di farro e di grano saraceno: queste le farine che Bruno ci ha messo a disposizione per preparare le tagliatelle. Il bello di queste farine, al di là della diversa elasticità che ciascuna di esse dona alla pasta, sono i colori: si va dal giallo paglierino della sfoglia di kamut al grigio della sfoglia di grano saraceno, passando per tante gradazioni di marroncino che gli altri cereali e legumi conferiscono all’impasto. Anche gli odori di queste sfoglie si differenziano rispetto alla sfoglia classica, mentre una volta cotta si percepiscono distintamente il sapore e la ruvidezza tipica delle farine integrali.

Al di là del costo non proprio contenuto delle farine integrali e biologiche (si va dai 2,50 € delle suddette farine fino ai 7,00 € per mezzo chilo di farina di quinoa, per esempio), una volta ogni tanto ci si può anche concedere di preparare una sfoglia integrale. Io, per esempio, dopo essermi trovata a preparare una sfoglia di kamut e una di grano saraceno, ho già deciso che mi cimenterò molto presto nella preparazione di un piatto che adoro: i pizzoccheri alla valtellinese, una pasta fresca proprio a base di grano saraceno. Questa sera invece saremo alle prese con le paste ripiene: tortelli, ravioli, cappelletti, cappellacci e chi più ne ha più ne metta… chissà, magari torno a casa con nuove idee e ricette da suggerirvi per la prossima settimana

Stay tuned…

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