A scuola di INCI: Paraffinum Liquidum

Creato il 12 febbraio 2011 da Naima1618

  

Premesse essenziali: non sono un’esperta di etichette e non mi ritengo assolutamente una “integralista” di ecobio.

Cerco però di informarmi e questo è quello che ho capito riguardo ad uno degli ingredienti che comunemente si trovano in un sacco di prodotti di largo utilizzo.

Paraffinum Liquidum, Mineral Oil, Petrolatum o Cera Microcristallina (derivato) stanno tutti ad indicare la Paraffina Liquida.

Se provi a digitarla su Wikipedia, ecco la definizione che otterrai:

La paraffina è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi. I suoi principali impieghi sono nella fabbricazione di candele, lubrificanti, isolanti elettrici, per la patinatura della carta e per produrre gomme da masticare e cosmetici. In quest’ultimo caso essa si presenta sotto forma di paraffina liquida ed è abbondantemente utilizzata come agente filmante, dando la sensazione di levigatezza.”.

Già il fatto che provenga dal petrolio non mi fa ben sperare, ma andiamo avanti…

Continuando nella mia ricerca, vengo a sapere che una Normativa Europea del 2004 considera la paraffina una sostanza potenzialmente cancerogena, o meglio: “…la vaselina (paraffina molle) è un ingrediente catalogato come cancerogeno (di classe II) ed il suo uso in campo cosmetico è vietato, a meno che il produttore non certifichi che l'olio minerale di base non contenga le impurità cancerogene o che le contenga in una percentuale “minima”, da considerarsi soglia di sicurezza”.

Ma perché viene usata nella composizione di cosmetici e simili?

Innanzitutto, proprio per la “finta idratazione” apparente che è in grado di dare: questa sostanza, infatti, crea una sorta di patina sulla pelle (hai presente la pellicola da alimenti?), fa da “barriera”, impedendo alla cute di traspirare.

Risultato? Pelle liscia e levigata, ma assolutamente non idratata, ne’ minimamente nutrita.

Gli effetti collaterali non tardano ad arrivare: appena svanisce la sensazione iniziale, subentra la secchezza, che ci porta a riapplicare il prodotto nuovamente, e possono addirittura manifestarsi delle fastidiose dermatiti. Se parliamo poi di prodotti per le labbra, non è difficile che compaiano anche punti neri (essendo una sostanza occlusiva, i comedoni fanno festa!) o herpes labiali.

Questo perché, proprio per il suo potere “impermeabilizzante”, agevola l’assorbimento di sostanze potenzialmente allergizzanti - quali conservanti, profumi o altre molecole sintetiche poco simpatiche - e soffoca i pori, per la gioia di sebo e batteri.

Oltre a ciò, ci sono i “risvolti pratici” in termini aziendali: è una sostanza stabile negli anni, non soggetta ad irrancidimento, incolore, inodore e, particolare non trascurabile, il suo costo è davvero irrisorio.

In conclusione, il mio intento non è certo quello di gettarti nel panico o di farti svuotare gli armadietti del bagno nel cestino.

Ti consiglio solo di dare un’occhiata alle etichette dei prodotti che usi più frequentemente e di prestare attenzione la prossima volta che acquisterai qualcosa, non fosse altro che per evitarti brutte sorprese.

P.S.: già che ci sei, se puoi evita anche Ozokerite e Ceresina, altri due prodotti derivanti dal trattamento di scorie di idrocarburi




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