Le giustificazioni che trovano le educatrici/maestre, e spesso anche i genitori, per consolare i bambini che piangono certe volte mi indispettiscono prorpio. E non solo per il motivo citato da valepi. A lei infastidisce il fatto che la maestra dica a sua figlia che deve rimanere a scuola perchè la mamma deve fare la spesa come se fosse assurdo che una mamma lavori.
Mi infastidirebbe allo stesso modo se la maestra dicesse che la mamma deve andare a lavoro, perchè il punto è che i bimbi non vanno a scuola per risolvere un problema ai genitori, non vengono parcheggiati lì in attesa che la mamma faccia altro, ma solo perchè è un'ottima cosa per loro. L'educatrice del nido di Matteo nei primi giorni dell'inserimento diceva "mamma esce un attimo a prendere il caffè" . . . io, che normalmente il caffè lo bevo tirando su la tazzina con le labbra perchè una mano è impegnata con Matteo e l'altra con Simone . . . e mi fa specie che queste parole le siano uscite dalla bocca, considerando ciò che ha detto durante la riunione con i genitori sul fatto che con i bambini bisogna essere onesti, non bisogna sgattaiolare via, ma salutarli ecc.
Io lo saluto e non mi va di dirgli che esco a prendere un caffè. Li lascio al nido, alla materna, perchè so che lì sono in ottime mani (a parte qualche rara eccezione), che passeranno delle ore divertenti in compagnia di altri bambini e che quando li andrò a riprendere ne usciranno arricchiti, avranno imparato tante cose nuove e di sicuro vorranno tornarci. A tal proposito il libro della serie di Topo Tip (Topo Tip non vuole andare all'asilo) è eccezionale . . . Topo Tip all'inizio non vuole andare all'asilo, ma poi sbircia dalla finestra e vede che gli altri bimbi dipingono, giocano, disegnano, stanno insieme ed il giorno dopo decide di andare a scuola, ci va sorridendo e quando torna a casa ringrazia i genitori per avercelo portato.
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