A sentire questo treno che fa tutto questo rumore
mi viene rabbia, ché ti ho lasciato per un pensiero strano,
e a trovarne uno meglio di te nemmeno ci provavo
siamo felici a distanza, ora, ci amiamo e ognuno sta per sé.
Dicevo la sera non vale la pena guardare la tele
non potevo dormire se tu russavi, mi russavi accanto
ed ero ingrassata di quasi sei chili per fare le torte
per darti dolcezza che almeno ti entrasse fin dentro le ossa.
Adesso la sera riscrivo i pensieri e rileggo gli errori
ho cambiato le cose, levato dei quadri, cambiato stagione,
e quando ritorni, lo so, non è uguale, però stiamo insieme.
La casa suona strana
senza il tuo piede.
La tele l’ho buttata,
e scrivo tutto il giorno.
Ti chiamo quando è tardi,
parliamo di lavoro,
rinasco quando torni,
ti amo tutto il giorno.
Potrei sembrare matta
davanti a chi non sa
eppure voglio te
e la mia vecchia libertà
non era che illusione
un malvagheggiamento
- sapevi dell’umore,
io te l’avevo detto -.