A serious man

Creato il 21 maggio 2013 da Giuseppe Armellini
E questo a quanto sentivo doveva essere un film minore dei Coen...
O.k...
No, questa è l'ennesima perla nella cinematografia dei geniali fratelli ebreo/americani, un piccolo grande film capace di suscitare così tante riflessioni da odiarlo per quante ne mette dentro.
La nostra vita è pre-determinabile?
E' davvero possibile pensare di averla minimamente sotto controllo?
C'è una risposta a tutto quello che ci accade?
Larry Gopnik è professore di fisica, la materia scientifica per eccellenza.
Quello che gli succede in pochi giorni ha del fantozziano. Tutte le sue certezze cominceranno a crollare, tutto quello che ha intorno a collassare. Cercherà risposte nella fede interrogando 3 rabbini, sarà un disastro.
In realtà se non fosse per un umorismo molto più fine e raffinato e per un'autorialità molto più marcata (decine le tematiche che i Coen tirano fuori) Larry un pò Fantozzi lo ricorda, un personaggio a cui gliene capitano di tutti i colori senza che riesca mai a reagire, una vittima, uno zimbello, un uomo continuamente beffato dagli altri e dal caso.
La moglie vuole divorziare e andare a vivere con un amico di famiglia; il fratello è autistico e vive tra il bagno e il divano; al lavoro un ragazzo tenta di corromperlo minacciando seriamente la sua carriera; i vicini lo odiano; i figli vivono in un mondo tutto loro (ad esempio che i genitori siano in crisi non glie ne frega nulla) e devono affrontare i primi problemi adolescenziali, la sua fede è in pericolosa crisi.
C'è un'atmosfera grottesca ma allo stesso tempo trascendentale, il film gioca sempre sui contrasti di serio e ridicolo, concreto e spirituale.
L'umorismo è a livelli d'eccellenza, ricorda molto il migliore Allen. Inutile dire che gran parte delle trovate di plot o di dialogo riguardino l'ebraismo.
I 3 rabbini a cui Larry si rivolge portano almeno a due scene capolavoro.
Il primo è un giovane sostituto che tra una frase fatta e l'altra dà però a Larry qualche possibile chiave di riscatto, anche involontaria forse.
Il secondo, più importante, racconta a Larry un aneddoto strepitoso su un dentista che si era rivolto a lui. Sembra quasi una parabola sul senso della vita ma finisce tutto con una sola risposta: non ci sono risposte.
Il terzo, ancora più importante (anche i 3 luoghi dove Larry viene ricevuto sono sempre più belli e imponenti) non lo riceve nemmeno. "E' occupato" dice la segretaria a Larry. "Ma se l'ho visto e non sta facendo nulla" risponde Larry. "Sta pensando " fa la segretaria. Magnifico.
Più Larry si rivolge a rabbini sempre più importanti meno risposte ha, chiara metafora di come la religione possa veramente non avere nessuna risposta ai nostri tormenti esistenziali.
E intanto ne succedono di tutti i colori.
Larry va dall'avvocato per la separazione, va dall'avvocato per la morte dell'amante della moglie, va dall'avvocato per i confini territoriali della casa, va dall'avvocato per il fratello.
Magnifica a tal proposito proprio la figura di questo fratello, quasi poetica nella sua tragicità e goffaggine. E' un genio che sta scrivendo una specie di mappa della probabilità dell'universo, come se stesse cercando di dare un ordine al disordine,un senso matematico e scientifico all'esistenza. Io mi sono emozionato più di una volta con lui, specie alla piscina o in spiaggia con quel "quest'aria è meravigliosa, se si potesse imbottigliare faremmo milioni di dollari". Se Larry è l'uomo schivo e banale che si è lasciato sopraffare dalla vita senza reazione e previsione, suo fratello è l'idiota (per il senso comune), l'uomo completamente fuori dalla vita comune, il pazzo. Ma si sa, la più grande saggezza è nella pazzia a volte.
Sono innumerevoli le tematiche che il film tira fuori, tra il serio (poco) e il faceto (tanto).
Solo ora mi sono reso conto di aver scritto tanto senza parlare di nessuna in dettaglio.
Grandi attori, grandi volti, alcuni quasi caricaturali, una struttura che specie dentro la casa di Larry ricorda il vaudeville con gli amanti, i dialoghi che si intrecciano e i personaggi che non escono dal bagno. Scene strepitose come quella, per un verso terribile, in cui la moglie e l'amante vogliono convincere Larry ad andar via, quella mano di lui sulla sua, quel conto fino a 10, non sapevo se ridere o piangere. Ho riso alla fine, e parecchio.
Chissà quanti riferimenti biblici, chissà quanti sottotesti, chissà quanto sarà importante quel prologo (bellissimo) che a prima sembra scollegato dal resto.
E chissà cosa dirà il dottore a Larry, chissà quel tornado cosa farà.
Non c'è una risposta, la vita è un enigma.
E più che cercarle le risposte bisogna aspettarle.
( voto 8 )

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