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A Siciliarte l’artista futurista Graziano Cecchini

Creato il 13 marzo 2011 da Fasterboy

A Siciliarte l’artista futurista Graziano CecchiniDal 23 al 27 marzo 2011, polo fieristico Etnaexpo (centro commerciale Etnapolis di Belpasso) L’ARTISTA FUTURISTA GRAZIANO CECCHINI.
Cecchini: «Sono certo che l’urlo di quella Magna Grecia che risiede nel Dna siciliano partirà da Catania e raggiungerà l’intero paese»

CATANIA – «Se provate a parlare sottovoce nel bel mezzo di una curva allo stadio, chi potrà sentirvi? Nessuno. La nostra società è formata da curve di stadio e i media hanno bisogno di notizie. Io gliele do». Parla così Graziano Cecchini, artista futurista che dello scandalo sembra aver fatto il suo linguaggio di vita. A chi gli ha chiesto di descriversi in poche parole ha risposto di essere «una persona normale con il desiderio di dimostrare che nell’arte conta la semplicità, senza sovrastrutture».
A raccontarlo sono le sue “azioni”più celebri: nel 2007 ha colorato di rosso l’acqua della Fontana di Trevi; l’anno dopo ha lanciato 500mila palline colorate lungo la scalinata di Trinità dei Monti; l’ultima “fatica” è stata la tentata irruzione nella “casa-non casa” del reality Grande Fratello durante la diretta televisiva.
Ma non finisce qui, perché Graziano Cecchini arriverà anche a Catania: presiederà infatti il comitato consultivo della Mostra internazionale d’arte moderna e contemporanea “SiciliArte 2011”, curata dal critico Francesco Gallo, che sarà allestita dal 23 al 27 marzo all’interno di Etnaexpo, presso il centro commerciale Etnapolis di Belpasso.
«In questo momento storico di bassa pressione socioeconomica – afferma Cecchini – è straordinario assistere alla sfida culturale che un Meridione gravido di idee lancia a tutta l’Italia. SiciliArte rappresenta uno schiaffo a chi ritiene che la cultura non faccia economia e quest’anno, sono certo, che l’urlo di quella Magna Grecia che risiede nel Dna siciliano partirà da Catania e raggiungerà l’intero paese».

Cultura, confronto, dialogo e un ampio spazio ai talenti emergenti: verrà celebrata ogni sfumatura dell’Arte, una realtà dal secolare passato ma in continuo divenire, uno specchio della società, che spesso si fa portavoce di emozioni, ideali, valori e sensazioni che pur nella loro diversità convivono, fino a diventare universali.
«Grazie alla partecipazione di prestigiose Gallerie d’arte – afferma il direttore di Etnaexpo Salvatore Piana – proporremo opere di artisti Ottonovecentisti, come l’inedito disegno di Henry Matisse del ’46 raffigurante la moglie del poeta Luis Aragon. La mostra vanta anche l’importante collaborazione con Agrigento Arte e Mac Vittoria, riunendo di fatto le principali realtà espositive del settore per proporre il meglio ad esperti, operatori, amanti dell’arte e studenti degli istituti, dei licei, delle accademie di Belle Arti provenienti da tutta l’Isola». A loro SiciliArte dedica un concorso ispirato al tema “La sicilianità, arte e folklore”: le selezioni sono già aperte e il vincitore sarà decretato dai membri del Comitato guidato da Cecchini, composto da docenti, professionisti, artisti e operatori.

Tra gli eventi in programma sabato 26 e domenica 27 si terrà il “simposio di Scultura”, a cura di Tina Aldisi (argilla), Peter Paradiso (legno), Thil Kay (pietra), Francesco Giglia (pietra), Bruno Melappioni (ferro), Salvatore Lo Dico (legno) e Michele Viscoglisi (legno).
Non mancheranno eventi artistico-letterari, l’esposizione di opere di Franco Angeli “Angeli Cieli Dollari”, la mostra Icone “Una generazione meno” del siracusano Alfredo Romano – presente con le sue opere alla Biennale di Venezia – le sculture dell’artista di Bagheria Enzo Gennaro e la proiezione del video “Trip” di Francesco Lopes.
La mostra esporrà opere di noti pittori di fine Ottocento siciliano come Francesco Lo Iacono, Giuseppe Sciuti, Antonino Leto; dell’Ottocento veneto saranno le opere di Beppe e Guglielmo Ciardi, del fiorentino Vittorio Matteo Corcos e del pittore belga Brewer. In mostra anche opere di Alessandro La Volpe e della Scuola Veneta del Cinquecento. A rappresentare il primo Novecento saranno le opere di Nino Raciti, Mario Russo, Remo Brindisi, Gaetano Palumbo, Luigi Bona, Natale Attanasio, Alberto Ziveri, Emanuele Di Giovanni, Gianni Gueggia, Giorgio Scalco e Antonio Maceri.


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