A single man

Creato il 15 dicembre 2013 da Alexcorbetta

George (Colin Firth) è un professore di letteratura in un college americano. E’ un omosessuale e vive nel dolore da quando il suo compagno Jim (Matthew Goode) è morto in un incidente d’auto. Sta pensando di suicidarsi, ormai stanco di una vita che non gli offre più nulla. Il film racconta il suo ultimo giorno, il suo passato, il rapporto con Jim, con la sua migliore amica Charlotte (Julianne Moore), da sempre innamorata di lui, e con Kenny (Nicholas Hoult) un suo studente.

A single man rispecchia a pieno il suo titolo. Un uomo solo, questo è George da quando ha perso il suo amore (al cui funerale non ha nemmeno potuto presenziare, non avendo la famiglia di Jim mai accettato il loro rapporto). E’ un uomo raffinato, un professore per cui gli studenti hanno un grosso rispetto. Ma la vita ormai non ha più senso, più simile a un sopravvivere senza alcuna valenza.

Colin Firth ha interpretato stupendamente questo personaggio, dandoci uno dei suoi migliori personaggi. Il suo è un dolore estremo, indescrivibile ma allo stesso tempo vissuto con una notevole compostezza ed eleganza. Un ruolo che ha consegnato a Firth la Coppa Volpi come Miglior Attore al Festival del cinema di Venezia e una candidatura all’Oscar come Miglior Attore Protagonista. Entrambi meritati.

Il suo è un dolore che, tuttavia,  trova una duplice pace.

La prima la ottiene grazie a Kenny, un suo studente che considera se stesso e il professore due anime genelle. Lo convince a stare con lui, a trascorrere assieme la serata a parlare e a bere. Trova la sua pistola e le lettere che annunciano l’intenzione di uccidersi. E alla fine George torna alla vita, a voler vivere. Forse c’è ancora qualcosa per lui. Da un punto di vista visivo è pura genialità la scelta di Tom Ford di mostrare l’evoluzione emotiva del personaggio tramite l’utilizzo di tonalità cromatiche e fotografiche diverse. A momenti di felicità corrisponde una luce e dei colori più intensi mentre dei toni più spenti, senza vita dominano le occasioni di più dolorose.

Prima di andare a letto alla fine della giornata, quando sembra che si prospetti qualcosa di più, George ha un nuovo attacco di cuore (il secondo dopo quello avuto appena sveglio). Stavolta è la morte.

Un bacio. L’inizio e la fine del film. Nei primi minuti George sogna la morte di Jim e ne bacia il cadavere, salutandolo per sempre. La stessa cosa avviene mentre il protagonista muore. Stavolta però è Jim a baciare il suo amore in punto di morte. E l’addio diventa un ritrovarsi di nuovo.

A single man è un assolo di incredibile potenza da parte di un regista al suo esordio, Tom Ford. E’ una prova indiscutibile delle capacità di Colin Firth, certificate in maniera ancora più potente dall’Oscar come Miglior Attore vinto l’anno successivo con Il discorso del re. E’ un invito a vivere la vita anche quando si pensa che non ci sia più nientePerché si può anche sbagliare 



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