A sorpresa, eccole

Da Chiagia

Alla fine l’album della Panini, nonostante i miei peggiori auspici, ce l’ha fatta a entrare in casa mia grazie alla miracolosa svista di un’amica che pensava che Franci lo stesse facendo e ha portato i primi cinque pacchetti.
Il che significa che, SI!, sto facendo (o meglio STA facendo, ma solo come prestanome) l’album dei calciatori per la prima volta in quarantaghjkhj anni, quasi quarantaoojiew.
La prima cosa che noto – con lo stupore ingenuo del bimbo di fronte alla prima cacca – è che è di una dimensione mostruosa.
Sono tipo sette-ottocento figurine con tutta la serie A, la B, la C (noi vecchi la chiamiamo così), i dilettanti, gli arbitri e persino le donne che, come noto, nel calcio non esistono.
La seconda cosa è che, a dispetto del mio complottismo, i campioni e le figu buone si trovano da subito. Ieri, alla bustina numero 7 dall’inizio, abbiamo beccato lo scudetto argentato della Juve e Matri, e ho pianto piano.
La terza cosa è che se il prestanome non impara ad attaccare le figurine dritte gli taglio le mani.
La quarta è che non vedo l’ora di avere le doppie per scambiarle con i miei colleghi e per giocare a muretto.
La quinta e ultima cosa è che ieri, quando ho comprato le prime bustine in edicola e le ho sentite in mano, scivolose tra loro, il rilievino delle figurine all’interno, quando le ho messe in tasca, ho capito che il gesto bello non è l’apertura della bustina e nemmeno l’appiccicarle. Il gesto bello è comprare i pacchetti e tenere in tasca il loro mistero.