Eccola:
"Uccellino del paradiso – Joyce Carol Oates
Il giardino degli incontri segreti – Lucinda Riley
La biblioteca dei morti – Glenn Cooper
Il dono – Toni Morrison
La bambina senza cuore – Emanuela Valentini
Tre madri – Sonia Lambert
L’isola delle farfalle – Corina Bomann
La Verità sul caso Harry Quebert – Joel Dicker
La luce alla finestra – Lucinda Riley
La danza delle falene – Poppy Adams
Il segreto della bambina sulla scogliera – Lucinda Riley
Traducendo Hannah – Ronaldo Wrobel
La lettrice bugiarda – Brunonia Barry
Il giardino dei segreti – Kate Morton (che sto finendo, scagliando fulmini verso l’autrice)
Diciamo da giugno 2012 ad oggi – e non sono neanche tutti, né in ordine di lettura: ho “mollato” altri libri senza schedarli – mi sono imbattuta in una serie di storie simili a puzzle. L’elenco è parziale, ho rimosso altri titoli.
Il primo può essere piacevole; il secondo – magari se è passato un po’ di tempo dalla lettura del primo – “può anche andare”; uno dopo l’altro non mi sta più bene.
Chiedo scusa per lo sfogo, ma sono stanca di libri che devo scomporre e ricomporre. Se desidero un puzzle, compro un puzzle. Ad un libro chiedo una storia che svaghi Neurino-mio senza farlo rimbalzare come una pallina da flipper tra i ricordi o le vicende altrui.
Non amo le classificazioni, le etichette e tutta la suddivisione in sottogeneri che pare di moda oggi, però...
Cari scrittori (correttori, editori e chiunque si occupi della pubblicazione di un libro), vi prego di segnalare "nelle vostre creature” eventuali presenze di: flashback, ricostruzioni storiche, alternanze di presente e passato, flussi di coscienza di Joyciana memoria ecc.: per i prossimi mesi non desidero incappare in storie a strati."