SEI IN QUELLA PARTE DELLA VITA CHE PER SEMPRE RICORDERAI CON AMORE INFINITO
Non conta che hai dovuto passare già metà del weekend facendo le pulizie di casa. Che ti sei svegliata alle sette neanche fosse lunedì, perché i bambini non conoscono la differenza tra i giorni della settimana. In fondo non senti neanche più quelle grida che rimbalzavano per casa, dalla camera alla cucina, le liti sedate urlando a tua volta, gli imprevisti, il latte rovesciato a colazione, i lamenti per l’incombenza di una spesa che – udite udite – non si farà nell’ipermercato con le rampe mobili, ma nel banale discount qui dietro per fare prima.
Ci sono sere che infili i pupi nella macchina, uno per seggiolino, ti volti, li guardi e pensi: “Stan proprio bene, così: 3. Riempiono la fila, la macchina è più bella.”
Ti gasi un po’ per questo orgoglio che, pure, ha ragion d’essere, poi in un guizzo di ritrovata energia, domandi: “Sarah, sei felice?” interpretando il suo sorriso sudato tra riccioli che le si incollano sulla fronte.
“Sì.”
“E tu, Patrick?”
Annuisce con la sua mezza fossetta e un sorriso sbilenco, mentre Isabelle canticchia senza parole: il suo modo di gioire.
E pensi che i bambini sono un serbatoio pazzesco di cose felici.
L’essere umano nasce felice. Siamo naturalmente espressioni di gioia.
Quando siamo tristi cerchiamo un motivo al nostro malcontento. Felici, invece, si può essere senza ragione.
Al parco scendiamo tutti, un uomo al fondo, affossato in una panchina, suona. Mi ricorda le sagre, mancano solo i tavoli e l’odore di salsiccia alla brace.
Patrick e Sarah sono già partiti alla conquista della rete da scalare. Intorno, chiacchiere di mamme e piccoli che si rincorrono con bottigliette d’acqua si mescolano a Stairway to Heaven.
Nessuno urla, non c’è una smorfia, nessuna fretta agli orologi.
Il tempo ha smesso la sua mania d’importunarci. In questo pezzo di mondo, sembra che il mondo sia buono.
Ti arriva addosso l’eco di quella loro gioia senza ragione, e ti spalanchi.
Ricorda: sei in quella parte della vita che per sempre serberai con amore infinito. In questo momento lo riconosci. È proprio lì: il sapore impregna il respiro. E SAI.
La bontà è negli occhi di chi guarda.