I miei primi quattro mesi a Tunbridge Wells furono agitati, nonostante lì lo stile di vita era molto tranquillo. Per me tutto era un apprendimento e una novità costante. Nel mio primo posto di lavoro, un coffee shop inglese, conoqui quella che si convertirà nella mia migliore amica di quel luogo: Melissa. La mia percezione della lingua inglese migliorava e dopo tre mesi servendo caffè all’inglese, tutti i tipi di thè e senza dubbio le famose cakes, cookies e brownies, incontrai lavoro in un carino ristorante di tapas spagnole, ma che ironia che i proprierati erano italiani!! E quindi si succedettero alcuni dei momenti più divertenti della mia permanenza a T.Wells.I dipendenti formavano una macedonia di nazionalità. Chef brasiliano, cuochi italiani, aiutanti rumeni, camerieri provenienti dal Portogallo, Ungaria, Inghilterra, Australia, e il mio piccolo contributo spagnolo. Maria, Bogy, Rebecca, Sandra, Atena, Marco e Marcos, Ivan, Mauro...Tutti e ognuno di loro geniale e meraviglioso. Grazie a Maria per quelle intense conversazioni nella Opera House e a casa sua, con delle scale minuscole sopra il ristorante Palio; a Bogy per le feste in Pitcher & Piano fatte di techila e buon umore; a Sandra per le feste in maschera nella sua casetta in campagna; a Rebecca per le lunghe camminate e per svegliarmi alle 9 della mattina al citofono di casa mia solo perchè doveva andare in bagno (ahahaha)!! Al proprietario Mauro per tutti i cocktel dopo un duro giorno di lavoro; e a Ivan, Marcos e il resto dei ragazzi per le bellissime cene...Infine, tanti ricordi e bei momenti che circolano nella mia mente.
Però qui non finisce tutto. La mia giornata lavorativa nel ristorante Soprano non era sufficente per me. Avevo bisogno un lavoro extra perchè l’Inghilterra è molto cara e volevo conservare qualche soldo. La piccola Rebecca si offerse per portarmi in quel bel luogo di legno situato nella periferia di Tunbridge Wells, raggiungibile da una stradina sinuosa piena di curve e accerchiata da enormi alberi e natura senza fine. “High Rocks”, salone per celebrare matrimoni e eventi vari. Perchè no? Lasciai il mio curriculum e me ne andai.Non tardò molto la chiamata, perciò il giorno dopo avevo già un appuntamento con il manager Fabrice, quindi un’altra volta con Rebecca e questa volta col kit da picnic per il bosco giusto in fronte del ristorante. E fu nella reception, nell’attesa della mia tabella di orari per iniziare a lavorare il fine settimana, che passò quel personaggio dai capelli rossicci e lentiggini attrattive, trasportando un enorme vassoio. Ovviamente con un grande sorriso disegnata nelle sue labbra..
Olga