Il Napoli perde un pezzo importante come Lavezzi ma lei resta in azzurro? «Sto molto bene a Napoli e sono sereno. Anche la mia famiglia si trova bene in città. Su trattative e richieste da parte di altri club non so davvero nulla. Sono i miei agenti che stanno lavorando per me».
Non sarà più il tridente delle meraviglie senza il Pocho. Ora che attacco sarà?«Abbiamo in rosa degli ottimi attaccanti e poi la dirigenza ha riscattato Pandev e lui ha dimostrato di essere già durante la scorsa stagione un bel colpo. Se Lavezzi dovesse andare via perdiamo un gran giocatore, questo è chiaro, ma non perderemo colpi».
Il vice-Pocho potrebbe essere Insigne. Lo conosce? «Quando io sono arrivato a Napoli lui aveva già lasciato la primavera. Era a Foggia se non ricordo male. Quest’anno ho visto qualche suo gol a Pescara. È un ragazzo che ha talento, questo è certo e la B italiana è un ottimo banco di prova per un giovane. E lui ha ampiamente superato la prova».
Le vacanze come stanno andando? «Ho rivisto la mia famiglia e per me questo è il miglior modo di trascorrere il tempo libero. Mi tengo comune in forma. Corro e gioco spesso. Arriverò in tiro al raduno ma d’altronde io non ho mai messo un grammo di grasso”.
Dia un voto alla stagione del Napoli e alla sua. «Viaggiano di pari passo e do un bel voto: 8. Ho fatto per la seconda stagione di fila più di venti gol, siamo arrivati agli ottavi di Champions e abbiamo vinto la Coppa Italia. Insomma che cosa dovevamo fare di più. La piazza di Napoli è esigente e comincia ad avere il palato fine ma credo proprio che quest’anno non abbiamo deluso nessuno».
Ci ha pensato solo per un attimo allo scudetto, sia sincero? «L’abbiamo sognato ma a un certo punto più di un pensiero lo abbiamo fatto tutti. Quelle cinque vittorie di fila a febbraio ci hanno spedito in orbita ma siamo stati troppo discontinui e questo non ci ha permesso di raggiungere la Champions».
E l’anno prossimo ci potete arrivare così come siete o occorre qualche top player?«Il nostro organico è già forte così e o abbiamo dimostrato reggendo con successo a tre competizione che tolgono tante energie fisiche e psichiche. Il mercato non lo faccio ma i nostri dirigenti che sono bravi e competenti».
Consiglierebbe qualche suo connazionale? «Non me la sento di fare nomi ma nel mio Uruguay ci sono tanti buoni giocatori».
Ci spiega come un Paese piccolo come il suo con 5 milioni di abitanti riesce a sfornare così tanti talenti? «Sono le scuole che contano nel calcio come nella vita e noi abbiamo una grande fucine di talenti. Giocatori come Francescoli, Montero, Forlan sono l’esempio di come in Uruguay si lavora molto con il settore giovanile che è la base di una buona società. Da noi c’è la cultura del calcio».
Lo manda un messaggio ai tifosi napoletani preoccupati per l’addio del Pocho? «Dico loro di stare tranquilli e di seguirci e accompagnarci sempre ma non c’è bisogno di raccomandazioni. Loro sono stati, sono e saranno sempre con il Napoli»