A un cittadino che non crede nella giustizia

Creato il 22 maggio 2013 da Nicolaief

GIANCARLO CASELLI-LIVIO PEPINO
A un cittadino che non crede nella giustizia(Laterza ‘08)

In forma di lettera aperta al Cittadino, pacata, ma ben ordinata e convincente critica a quanto si dice della giustizia e dei giudici, da parte del cittadino comune e da parte del potere politico, del quale si dimostra la malafede e la programmata intenzione di sottometterla all’esecutivo, al fine di impedirle di sottoporre a inchieste i reati del potere sia economico che politico.
La disamina è condotta punto per punto per capitoli:conferma i mali che affliggono la giustizia, dai tempi lunghi ai possibili errori, dai magistrati di scarso impegno e professionalità, ai possibili errori giudiziari, per cui è necessaria la riforma, ma non nel senso che vorrebbero i politici e i poteri forti, si respinge anche la loro riforma riguardo al Consiglio superiore della magistratura, del quale si ammette una politica ambigua, ma non la difesa dei magistrati come “corporazione”, ecc.
-una macchina che gira a vuoto
-la leggenda di un Presidente del consiglio perseguitato
-comportamento dei giudici dal dopoguerra ai nostri anni:quando i giudici erano “apolitici”
-sistema politico e “burocrazia guardiana”:non è vero nei fatti e nelle intenzioni che i giudici vogliono prevalere sul potere politico
-fiducia con riserva:ci sono aspetti della giustizia e dei giiudici che inducono a una prudente fiducia-
-:impossibile ed errato come principio
-la questione dell’effettività del servizio giustizia:proposte
-veri e falsi garantisti
-e i giudici?:responsabilità e “irresponsabilità dei giudici
In sostanza, sulla base di fatti incontestabili le accuse dei politici sono false e interessate(ad es, separazione delle carriere, politicizzazione a sinistra, motivazioni politiche, ecc.), la loro politica tende con le programmate riforme di affossarla ancora di più e di affermare il principio che la legge vale per i deboli e non anche per i forti.

NICOLA LO BIANCO


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