Arriveranno da tutto il mondo, chi in bicicletta, chi con gli asini, chi in trekking, persone provenienti da tutto il mondo per partecipare alla “Terza Conferenza sulla Decrescita” che si aprirà il 19 settembre a Venezia. Sono seicento gli iscritti, numero massimo già raggiunto.
A promuovere questa iniziativa una miriade di associazioni, due università (di Udine e di Venezia)e il Comune di Venezia.
Chi sono coloro che vi partecipano?
In Italia per esempio il movimento sulla decrescita più famoso è quello di Maurizio Pallante, “Decrescita felice”, il quale promuove la riconversione ecologica e la logica del risparmio energetico.
Una miriade di associazioni e movimenti che promuovono “l’era del doposviluppo”, ossia l’uscita da un sistema economico fondato sull’idea assurda della crescita perpetua, un sistema basato sull’accumulazione infinita dei capitali e sullo sfruttamento indiscriminato dell’ambiente.
Molte le associazioni straniere come ad esempio “Transition Town”, movimento fondato in Inghilterra da Rob Hopkins e che opera come se il petrolio già fosse finito.
La decrescita è interpretata in vari modi, per esempio da alcuni è interpretata come stile di vita alternativo, altri intendono proposte di green economy e altri ancora sostengono posizioni fortemente anti-capitalistiche.
I vari movimenti per la decrescita rappresentano “il nuovo che avanza”, la “svolta epocale”: l’appuntamento di Venezia è molto importante per chi sostiene un mondo economico e socio-politico diverso da quello attuale.
L’orgia neoliberistica sembra giunta alla fine o comunque è in piena crisi: c’è bisogno di un ripensamento del sistema economico vigente e l’appuntamento di Venezia rappresenta “un’occasione” per quanti sostengono il “vero” cambiamento e non la solita demagogia o populismo.