In codesto disordine, tra conflitti e crisi economica, catastrofe nucleare, la forza omicida di Madre Natur, di quei cotanti pargoletti abbandonati dalla carità e dal tepor umano, di tanti che non posseggono più d'una dimora, ci avviam a stento, al più aulico sacramento: “ Pasqua di Resurrezione ”.
D'una speranza, d'un verso, d'una melodia.D'una sala, una preghiera, declamata ogni qual dì all'imbrunir.Pasqua di Primavera, in ogni cuore, fa che schiuda d'un fior con i suoi petali verso la luce.Un po’ di tepor, dai raggi del Sole. Dalla volta celeste, Tu Gesù, porgici la Santa Benedizione.