Spessissimo, in questo blog, si è parlato di ricerche scientifiche che partoriscono risultati quantomeno discutibili e sessisti. Io stessa ne ho parlato tempo fa in questo post.
In questi giorni sono ben due le perle scientifiche dedicate a noi donne:
La prima potete trovarla qui dal gran titolo “Poco sesso per le donne dominanti” .
Iniziamo col dire che col termine donne dominanti si indicano donne indipendenti che si sono ritagliate uno spazio nella società e nella famiglia, senza permettere a nessuno di farsi sopraffare.
Questa ricerca a quanto pare è stata effettuata su un gruppo di donne africane e il risultato riporta questo: una maggiore capacità decisionale in famiglia e un ruolo determinante sul lavoro porterebbe queste donne a condurre una vita sessuale meno affiatata col proprio partner.
Traduciamolo nella lingua non sessista : alcuni uomini si sentono minacciati da una compagna di carattere che ricopre un ruolo decisionale sul lavoro. Mi chiedo che colpa hanno queste donne se i loro compagni si sentono minacciati da così poco. Cosa c’entra la sfera sessuale con la il tram tram quotidiano? Perché la donna dovrebbe tornare ad essere l’angelo del focolare e tenere viva l’intimità sessuale della coppia? Perché non è invece l’uomo ad accettare che ormai siamo nel 2011 e le donne non sono più un ornamento da cucina e da camera da letto?
È sempre la solita storia: attaccare in qualsiasi modo le donne indipendenti , quelle viste da sempre come fredde arriviste, quelle che non si curano del proprio marito, come se il marito fosse un bimbo indifeso da accudire.
Insomma basta con questi stereotipi! Bisogna sfatarli questi “miti” .
La realtà è tutt’altra : una donna realizzata nel lavoro e nel sociale è sicuramente più soddisfatta di una donna che come ruolo predominante ha quello di stare in casa, ed essendo più soddisfatta avrà sicuramente meno frustrazioni e cattivo umore di una donna che non è riuscita a creare una sua indipendenza.
L’altra ricerca, riportata sul Corriere ed altrettanto discutibile, fornisce questo dato sconcertante: le donne sono molto più imbranate degli uomini nel parcheggiare.
I risultati di questa ricerca arrivano dal “ Drivings standards agency” : su 170 mila donne bocciate all’esame della patente, 55 mila devono questo risultato agli errori commessi durante la manovra di parcheggio; dato poi confermato da uno studio alla Ruhr University Bochum condotto dalla dottoressa Claudia Wolf.
Oltre a questo articolo svilente, il Corriere ci dà il colpo di grazia riportando la teoria elaborata da una coppia di psicoterapeuti australiani, autori del libro “Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?», che riporta il seguente dato: “ l’85% delle donne non possiederebbe i circuiti neurologici che determinano l’intelligenza spaziale”; sì, avete letto bene. Leggete ora la dichiarazioni delle partecipanti a questo esperimento: “La colpa dell’imbranataggine femminile sarebbe da imputare alla presenza del seno, che renderebbe poco agevole il movimento delle braccia quando si parcheggia”.
Inutile dire che dopo aver letto tutto ciò ho provato un mix di rabbia, svilimento e sconforto, ma purtroppo non finisce qui.
Il Giornale ha aperto anche un sondaggio sulla stessa ricerca pubblicata dal Corriere, il tutto accompagnato da un articolo demenziale e ridicolo.
Leggete in particolare questo pezzo: “Hanno appena concesso alle donne il diritto di voto ma sulle cose serie i sauditi non scherzano. L’automobile per esempio, che le donne non possono guidare per nessuna ragione al mondo, non si tocca. Shema (sarà forse colpa del nome?) era stata fermata a luglio mentre guidava nelle strade proibite di Gedda. Invitata a scendere dalla stradale e a mollare lì l’auto è stata condannata ieri a dieci frustate, senza neanche la prova del palloncino. E altre due temerarie sono in attesa della stessa condanna”.
Davvero banale il gioco di parole “Shema/forse l’avranno fermata per colpa del nome”; certo, cosa potremmo aspettarci da un giornale di quel calibro? Ecco come sminuiscono i sauditi facendo credere che in Italia la condizione delle donne sia tanto più rosea.
Poco dopo infatti peccano sfacciatamente del loro classico maschilismo: “In Gran Bretagna invece il dramma è l’esatto contrario: le donne possono guidare”.
Esatto contrario in che senso? Le donne possono guidare? Grazie mille della concessione, eh! È proprio vero: siamo decisamente fortunate a non appartenere ai paesi sauditi; pensate un po’: possiamo guidare senza correre il rischio di essere frustate.
Peccato che poi le battutine, i retaggi di ignoranza e maschilismo facciano male quanto le frustate.
In aggiunta, vorrei farvi notare le foto che accompagnano i suddetti articoli: sul Corriere c’è la foto di una donna che parcheggia con una sola mano, mentre con l’altra, molto probabilmente, stava inviando un sms; il Giornale invece accompagna quel capolavoro di articolo con una donna che si dà una ripassatina di rossetto al volante.
Quando la smetteranno con questi stereotipi? Quanti incidenti avete sentito in questo 2011 causati da donne intente a rifarsi il make-up?
A questo punto mi chiedo : Perché non impiegare risorse mentali ed economiche finanziando ricerche che migliorino la vita? Perché varie ricerche producono puntualmente dati sessisti e fermi all’800? Cosa vogliono comunicarci? Forse che il segreto della felicità per donne e uomini sia di tornare ai ruoli stereotipati anni ’50 dove l’uomo guida e lavora e la donna “guida” in cucina e “lavora” in camera da letto?
Altra cosa: quale sarebbe l’intento di questi giornali che riportano ricerche del genere e addrittura ci aprono dei sondaggi? A mio parere l’intento è solo uno: far capire a noi donne che non siamo adatte a ricoprire ruoli di potere e che ricoprendoli distruggiamo famiglia e sessualità con il nostro partner, causando oltretutto incidenti stradali e non riuscendo nemmeno a parcheggiare.
Insomma qual è il loro intento? Una frustata per ogni parcheggio sbagliato?
Faby