Questo libro, consigliatomi da un'amica, può essere paragonato a una vacanza in una località turistica più volte visitata. L'attesa della partenza e il viaggio sono di gran lunga migliori rispetto alla permanenza.
La preparazione delle valige, l'acquisto del biglietto, magari anche il trasferimento in macchina, in aereo o piuttosto in nave rende il tutto molto più "adrenalinico" rispetto alla rivisitazione dei luoghi già setacciati e visitati in precedenza.
Come una storia d'amore che tutti sanno non potrà avere futuro, nessun domani all'orizzonte per gli sfortunati, ma che gli attori si ostinano a tirare avanti solo per la curiosità di capire chi dei due avrà coraggio per primo di mollare e quale scusa accamperà.
Così questo libro, dalla trama insufficiente e scontata, rivisitato in trame di film visti e rivisti, si dipana lentamente verso un inesorabile e scontato epilogo.
Una storia dove l'amore fra una ragazza "ND", normo-dotata, di un paese dimenticato nella provincia londinese e una giovane promessa della City "TP", tetraplegico, non riesce a superare la barriera dell'impossibile, della innaturalezza, dei ricordi troppo pressanti nella mente dell'uomo.
Dove solo l'apparente coraggio degli uomini nasconde la paura e il terrore per un futuro che solo gli impavidi sanno affrontare con umiltà e determinazione.
Rimane solo da sciogliere il nodo del perché, del come e del quando si arriverà alla parola fine, degna chiusura di un romanzo senza scosse.
Solo l'argomento trattato, di una certa attualità politica ed etica, rende il romanzo leggermente autentico, da leggersi sotto un casco dalla parrucchiera, con la testa imbottita di bigodini, e con tutte le altre riviste di gossip impegnate in altre mani.
Buona lettura
Luca
Ventuno Giugno Duemiladodici