Il 22 febbraio 2012 nello stato di Washington (USA) un giudice federale ha stabilito che non si possono obbligare i farmacisti e i negozi a dispensare la “pillola del giorno dopo” contro le loro obiezioni religiose. La decisione è sicuramente meritoria, ma non andrebbe lanciato il messaggio che l’opposizione all’aborto sia solo una “questione religiosa”, sappiamo infatti quanti non religiosi sono nostri compagni di strada nel difendere la vita.
Segnaliamo un’intervista al prof. Cesare Mirabelli, noto giurista italiano, già Presidente della Corte costituzionale, il quale ha spiegato quali sono le basi del diritto alla vita e all’obiezione di coscienza in Italia: la legge 194 «protegge in maniera ampia l’obiezione di coscienza. Non ci può essere un interpretazione restrittiva alla legge perché il diritto all’obiezione di coscienza tutela un diritto fondamentale della persona, perciò tutte le attività che sono collegate all’interruzione volontarie di gravidanza non possono essere richieste a chi ha professato l’obiezione di coscienza»