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A2A vuole acquistare una discarica d’amianto in provincia di Pavia

Creato il 09 ottobre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
A2A vuole acquistare una discarica d’amianto in provincia di PaviaI camion porteranno ogni giorno 230 tonnellate di rifiuti contenenti amianto a Ferrera Erbognone, per eseguire una discarica che in dieci anni riceverà ne riceverà per 72mila tonnellate. E' una delle prospettive future della gestione dei rifiuti cui si dedica A2A. Un'altra discarica d'amianto è stata autorizzata nel Bresciano, di proprietà di un'altra società. Le discariche sono ancora il presente e il futuro. Nessun Comune socio di Lgh, gruppo sui pende una proposta d'acquisto di A2A, ha posto domande, da quanto si sa, sull'impianto di Ferrera Erbognone.

A2A, multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia, che sta valutando se acquistare il gruppo Lgh, di cui sono soci i Comuni di Cremona e Crema, intende rilevare una discarica d'amianto in provincia di Pavia. L'impianto è di proprietà della società Acta, che lo sta cedendo da quanto si sa ad A2a. Il progetto prevede che saranno smaltiti rifiuti contenenti amianto per un volume netto di oltre 600mila metri cubi. In provincia di Pavia la produzione di rifiuti che comprendono la pericolosa sostanza è di 5mila tonnellate. Secondo lo studio d'impatto ambientale la provincia di Pavia, grazie alla nuova discarica, di cui si parla da almeno da cinque anni, esporterà comunque molto più amianto di quanto ne farà arrivare nel proprio territorio. L'attività di smaltimento inoltre aumenterà, sia in provincia di Pavia che in tutta la Lombardia, in seguito alle numerose bonifiche, rendendo così sempre più urgente una soluzione del problema dello smaltimento, dato che l'Italia esporta in Germania, dove il temibile rifiuto viene sotterrato in profondità nelle ex miniere, con dei costi rilevanti. Si tratta di un affare stimato in 50 milioni gestito, da Acta e ora probabilmente da A2A, nella località Cascina Gallona di Ferrera Erbognone, tra l'area industriale della raffineria Eni e un'azienda agricola. L'autorizzazione al funzionamento della discarica è ormai attesa e l'ufficio legale della Regione Lombardia, cui è stato chiesto di verificare la correttezza delle procedure, ha sostenuto che non ci sono difficoltà. Anche a Brescia e Treviglio sono stati presentati progetti di altre discariche d'amianto: alla moratoria chiesta dal comitato Cittadini contro l'amianto, guidato da Mariella Megna, sostenuta dai 5 stelle in commissione regionale ambiente, il Pirellone non ha dato alcuna risposta. Il governo prevede che gli enti locali vendano le quote delle partecipate, come Lgh fra le tante, e i tagli dei finanziameni statali mettono in crisi i Comuni, in molti casi desiderosi di vendere. A2a ha rivolto un'offerta da 250 milioni per rilevare il 51% di Lgh, i cui soci principali sono i Comuni di Cremona, Crema, Rovato, Pavia e Lodi. Nessun commento da parte delle amministrazioni coinvolte, anche perché il possibile compratore è quotato in Borsa, con i suoi soci. A2A controlla anche la discarica Bosco Stella, nella zona bresciana di Ospitaletto, oltre a quelle di Buffalora, a Brescia, Antica Idrovora, a Calcinato, e Cava Verde a Montichiari. Le proteste sui territori non mancano, Cremona tace.


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