Dopo la bustina mi sento leggera, ma é spesso solo un'impressione, perchè gli errori fanno sostanza, come la cioccolata sulle cosce. Loro si accumulano nel centro del petto, tra lo stomaco e il cuore; pesano e mi tengono sveglia, fino a quando non li ho digeriti, elaborati, cagate le scorie. Se arrivo alla notte ancora scombussolata, vuol dire che serve altro; allora scrivo. Direi che scrivo come mangio : solo quando ne ho bisogno, talvolta in modo compulsivo. Metodo infallibile, però. Dall'indomani, libera, provo a diventare vegetariana e salutista, matura e illuminata, per un periodo : cibi sani per il corpo e pensieri sani per la mente e il cuore. Spero sempre che duri, e forse stavolta durerà; in ogni caso, meglio anche un breve periodo senza errori indigesti, che niente; dicono che il digiuno aiuti a purificare l'organismo, anche solo due volte a settimana, devo proprio provare. Poi però c'é la memoria, la melanconia, la vita che non gira come vorrei. E lì ritorno ad intossicarmi, questa volta di errori non solo miei, perchè pure quelli degli altri mi sono rimasti davvero pesanti. Ruminante di ricordi. Come una mucca, ho quattro stomaci e non bastano a venire a capo di un pasto trucido, di miele e cioccolata e profumo di limoni, prima, di bucce secche, alla fine. Voglio solo frutta fresca alla mia tavola, da oggi. Colore profumo e succo della vita. Ecco, l'ho presa, ora me la mangio. Mi sveglio e mi sanguina un dente. Certe volte é dura davvero.
Monica Sapio