Si tratta di cibi studiati apposta da specialisti chef per animali, manicaretti preparati solo con tagli di prima scelta, con aromi e spezie orientali, cilindri succulenti di gelatina traslucida, dal profumo invitante.
I contenitori per tali prelibatezze gastronomiche non possono che essere oggetti di design, portagioie di banda stagnata supersottile, con apertura a strappo muscolare, con sovrastampe in foglia d’oro, scritte in rilievo a caldo e inchiostri fosforescenti. Ciascuna di queste lattine delle meraviglie assolve una funzione altamente attrattiva nei confronti del padrone del gatto o del cane e non viene minimamente presa in considerazione dal gatto o dal cane, che del design e del packaging e della sostenibilità ambientale non sanno che farsene. La prova evidente di questo menefreghismo è che la ciotola sarà ripulita con un paio di slinguate, al massimo un bau o un miao di soddisfazione, poi l’animale domestico girerà il culo e tornerà a farsi gli affari suoi fino al prossimo pranzo.