Abbecediscolo - Lettera O (Puntata n. 13)

Creato il 24 novembre 2012 da Sulromanzo

Omaggiami, o divo

Rubare per fame, spuntarla per fama.
Fischiare complimenti e rubare libri sono convenevoli di dubbio gusto. A volte la signorina omaggiata rende bene solo a lunga distanza, mentre in libreria – sullo scaffale, alla lettera “C”  – Carloni, Carlotto e Carofiglio suonano piuttosto simili.
Per questo, consiglierei a certi autori di non farsi cogliere con le mani nel sacco... pavoneggiandosi dopo un saccheggio: «"Un pacco regalo con tutti i miei libri, se promette di non rubare più libri". È quanto afferma lo scrittore Gianrico Carofiglio commentando con l'Adnkronos il furto, in una libreria di Roma, di ben tredici suoi libri, da parte di un suo fan». Un fatto davvero increscioso, ma giustificato dai tempi, dal prezzo dei libri e dalla fama di Carofiglio. O dalla fortuna cieca che ruba ai poveri per dare ai ricchi d’autostima «Il furto dei libri ha fatto il giro del mondo: "Sono stato travolto dai messaggi. L'episodio ha avuto una eco pazzesca. Mi hanno chiamato dagli Stati Uniti, una cosa surreale"». Gli americani ancora se la ridono.

***

Opera prima

L’esordiente miracolato, ma non su aNobii.
Raramente succede di esordire e fare il botto, ma quando accade, il rumore è tale da svegliare persino i critici letterari, notoriamente restii a dare retta agli ultimi arrivati. Non è detto, però, che basti sedurre gli addetti ai lavori per farsi apprezzare anche su aNobii, dove l’anonimato rende più semplice dire peste e corna di chiunque, senza perderci il sonno.

Paolo Giordano: vince ma non convince. Per qualcuno è “il Masini dei numeri primi”.
«Paolo Giordano: un torinese (all'esordio) vince il Premio Strega» con La solitudine dei numeri primi (Mondadori, 2008), di cui VittorioC – su aNobii – dice: «Del romanzo ho apprezzato il titolo. È azzeccatissimo. Mi ricorda un album di Marco Masini di, boh, una trentina di anni fa, "Malinconoia". Quello con l'hit "Perché lo fai?"». 

Viola Di Grado: il suo Settanta acrilico e trenta lana manca d’ammorbidente.
«Esordio con lode, quello della giovanissima scrittrice Viola Di Grado, 23 anni, un aspetto un po’ dark, e un gran talento per la scrittura: il suo primo romanzo Settanta acrilico trenta lana, edito da Edizioni e/o, ha appena vinto il riconoscimento Campiello Opera Prima»: accadeva nel 2011. 
Oblomov il pigro chiosa così: «Mi ci mancano le luttuose pippe mentali emo! Dopo 20 pagine ho chiuso». 

Marco Truzzi: su aNobii non si apprezza la profondità di una pozzanghera.
«Il Premio Bagutta Opera Prima 2011 è stato assegnato al romanzo Non ci sono pesci rossi nelle pozzanghere, Instar libri, dell’autore correggese Marco Truzzi», eppure Quattrocchia ha da ridire: «Penso che non basti inventarsi una storia per scrivere un buon romanzo».  

Donatella Di Pietrantonio e le cipolle di Tropea: il pianto di un babbano.
Nel 2011, «L’ esordiente scrittrice Donatella Di Pietrantonio (autrice di Mia Madre è un Fiume, Elliot) vince il Premio Tropea», ma nonostante l’ottima impressione suscitata tra i lettori aNobiiani, Alice Darkchain le trancia le gambe: «di bello ha solo il titolo. Finalmente l'ho finito, mi rileggerò Harry Potter...». 

Viene da chiedersi cosa pensino di aNobii gli addetti ai lavori. Secondo Giorgio Fontana, non è giusto «per uno scrittore o un operatore culturale o un critico o chiunque altro, utilizzare aNobii così come lo fa un lettore qualunque» e aggiunge «Questa "finta critica" basata su impressioni momentanee non si accorda con la mia idea di critica». 

I critici giudicano le opere e non sanno di essere giudicati.
(Jean Cocteau, La difficoltà di essere, Mondadori, 2005)

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Ovunque (romanzare e presenziare)

«Otto giorni di febbre! Avrei avuto il tempo di scrivere ancora un libro».
(Honoré de Balzac).

Non importa sapere cosa fa la Pellegrini quando non nuota, vi basti constatare che uno scrittore – quando non fa lo scrittore – continua a fare lo scrittore. Le nuove tecnologie possono molto; la fase successiva è l’imbalsamazione.
«La prima App di Andrea Camilleri» titolava Affaritaliani il 29 aprile 2012. «Al centro dell’App gli otto racconti tratti dal libro “La Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta”». Una settimana dopo la pagina culturale del Corriere della Sera annunciava che «Montalbano sarà a fumetti e si leggerà su Topolino». Nell’intervista, Camilleri racconta d’essere stato contattato dalla Walt Disney per realizzare una storia ispirata a Montalbano: «Lo spunto nasce da una gita che Topolino e Minnie fanno in Sicilia. E Topolino diventa Topalbano. C'è una detective story e il paese dove Topalbano indaga si chiama Vigatta, proprio con due t... meglio non dire di più». In effetti, già così è troppo.


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