In questa ottica, grazie ad una tenace opera di monitoraggio, gli attivisti sangiorgesi hanno ottenuto risultati molto interessanti, primo tra tutti quello di mettere sotto la lente della CIVIT, la Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, l’attività dell’Amministrazione Comunale nonché il sito istituzionale del Comune e le tante irregolarità in esso rilevate.
Per noi del MoVimento 5 Stelle, infatti, la trasparenza è fondamentale precondizione affinché la politica torni ad essere la "più nobile delle arti dell'uomo", servizio alla cittadinanza, scevro da interessi personali. Tramite una REALE trasparenza i cittadini possono controllare l'operato dei propri eletti rappresentanti pro tempore, permettendo una riduzione delle zone d'ombra in cui s'annida e prospera la corruzione ed il clientelismo.
Rispetto alla Gestione del Rischio abbiamo ritenuto troppo generico l’approccio del Relatore del Piano rispetto all’individuazione e classificazione delle Attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione e abbiamo suggerito un modello esemplificativo più dettagliato, schematizzato come segue [Struttura responsabile / Ambito del rischio - Rischi / Comportamenti illeciti] ad es: SETTORE URBANISTICA/ Edilizia Residenziale Convenzionata / assegnazione illegittima degli alloggi per mancato possesso dei requisiti oppure SERVIZIO CONTRATTI E GARE / Affidamenti diretti / Inserimento od omissione di dati che falsino l'effettiva situazione degli affidamenti dell'ente.
Per quanto riguarda la Formazione Anticorruzione del personale, poi, auspichiamo che vengano più compiutamente definite le modalità attraverso le quali debba venire realizzata tale formazione, ad es., come suggeriamo, attraverso l’organizzazione di corsi annuali a frequenza obbligatoria, di almeno 6 ore ciascuno in diritto amministrativo e diritto penale (con specifico riferimento ai reati contro la P.A.) presso un’università statale. Auspichiamo, inoltre, che tali corsi vengano organizzati in accordo con altri comuni al fine di rendere meno dispendiosa l’attività formativa.
Riguardo ai Codici di Comportamento, infine, abbiamo suggerito che venga pubblicato online sul sito istituzionale del Comune un modello standard per consentire ad ogni cittadino di segnalare eventuali violazioni del Codice di Comportamento da parte del personale.
A questo riguardo, abbiamo invitato l’Amministrazione ad adeguare fortemente il sito web istituzionale dell’ente attraverso la pubblicazione di tutti gli atti amministrativi, ivi compreso determine ed atti interni, attraverso l’indicizzazione degli atti, con riferimento quanto meno all’oggetto degli stessi, attraverso la realizzazione di un motore di ricerca idoneo a rendere facilmente reperibili i suddetti atti, attraverso l’archiviazione degli atti sul sito per almeno 3 anni, attraverso l’istituzione di un servizio di registrazione video delle adunanze di tutti gli organi collegiali del comune ( quindi non solo i consigli comunali ma anche le commissioni) cosi da consentirne la visualizzazione in streaming dal sito anche in differita.
Ora, però, ci sia consentita un’ultima considerazione: gli obblighi di trasparenza imposti dalla nuova normativa sono fondamentali per la costruzione di una pubblica amministrazione le cui porte siano veramente aperte verso i cittadini, che ne potranno così controllare l'operato sotto tutti gli aspetti procedurali e organizzativi.
Tuttavia, il controllo dei cittadini è limitato quando è proprio la Pubblica Amministrazione a non rispettare la legge e a continuare a tacere di fronte alle richieste dei cittadini!
E pare sia proprio questo il caso del Comune di San Giorgio del Sannio che, ad es., sia sui dati ambientali relativi all’abbattimento delle Ex Poste contenenti amianto sia sul Piano di Emergenza Comunale da ben oltre un mese, termine previsto dalla legge per la pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ente dei dati richiesti, non ha ancora pubblicato nulla se non scarni estratti che non rimandano ad alcun atto istituzionale.
Ci chiediamo, allora, a cosa serve un Piano Anticorruzione se manca il requisito base identificato dalla legge per combattere la corruzione, ovvero la trasparenza?
Ai cittadini l’ardua sentenza!