Beh, allora?
Domani siamo nel 2011.
Quindi?
Di fronte a un “quindi” col punto interrogativo si può anche crollare svenuti.
Odissea nello spazio era dieci anni fa, nel 2001, tanto per dire.
Noi siamo già un bel po’ più avanti.
Ma negli anni settanta come pensavamo sarebbe stata Bologna nel 2011? si parlava del futuro in termini fantascientifici, vi ricordate?
Si diceva che nel 2011 sarebbero successe determinate cose; invece non è cambiato quasi niente, anzi, a volte è anche peggio.
01 – Si diceva: nel 2011 la gente mangerà con una pillola. Non ci saranno più ristoranti, osterie e nemmeno supermercati, niente. Una pillola e saremo a posto per tutto il giorno. Invece ùncaz (che sta per una minchia di niente): oggi le pillole continuiamo a prenderle per la depressione, l’ipertensione, la gastrite e quando uno non vuole dire di no a qualcuno che lo invita per andare da qualche parte dice che deve andare all’Ikea.
02 – Si diceva: nel 2011 gireremo come i Pronipoti con delle navicelle volanti intorno alle case e non avremo più bisogno dei parcheggi. Invece ùncaz. Siamo ancora qui alle prese con enormi filobus che sembrano dei capannoni industriali, com un tram su gomma che sembra che sia una gran boiata, con semafori che durano delle ore e con telecamere che ci fulminano se sgarriamo una corsia preferenziale e dopo dobbiamo fare un mutuo.
03 – Si diceva: nel 2011 saremo tutti sorridenti, proprio come i Pronipoti, sfrecciando garruli, con i nostri mezzi spaziali a bordo dei quali caricheremo le nostre famiglie unite e festanti. Invece ùncaz. Siamo tutti incazzati come Hitler, sgomitiamo per strada, ci insultiamo a morte in macchina, telefoniamo e basta (anche gli autisti dell’autobus mentre guidano) e per le famiglie sono quasi tutti al secondo o terzo giro.
04 – Si diceva: nel 2011 non avremo nemmeno bisogno di camminare perchè i marciapiedi saranno fatti a tapis roulant e a scale mobili. Invece ùncaz. Siamo lì tutto il giorno a darci dei ‘cucci’ in via Rizzoli e forse, se non ci placcano prima, andiamo in meta in via Ugo Bassi.
05 – Si diceva: nel 2011 in casa nessuno farà più niente, ci sarà un robot che farà da mangiare, le pulizie, laverà e stirerà 24 ore su 24. Invece ùncaz. I robot non li vogliono vedere neanche i bambini perchè fanno schifo anche come giocattoli, in compenso sono arrivate delle persone da paesi freddi che fanno tutto quello che dovevano fare i robot: si chiamano badandi.
06 – Si diceva: nel 2011 si faranno le vacanze su Marte o su Giove e sulla Luna ci si andrà a prendere un caffè. Invece ùncaz. Siamo rimasti a Formentera, Su (che sta per Cortina), e l’unica novità è Sharm che pronunciamo con la zeta. Il caffè invece lo prendiamo qua perchè sulla luna abbiamo visto che è una gran tristezza. E qua, comunque, costa 2 euro.
07 – Si diceva: nel 2011 premeremo un bottone e vedremo gratis tutti i canali del mondo e parleremo in video con tutte le persone che vorremo. Invece ùncaz. A casa mia se non compro un decoder non vedo neanche RAI1. E i decoder sono pure finiti, ma dicono che devono arrivare.
08 – Si diceva: nel 2011 a Bologna sarà come nel film Blade Runner con i replicanti che avranno una data di scadenza. Invece ùncaz. Qui la data di scadenza l’aveva solo Del Bono. Che era un replicante a suo modo perchè replicava viaggi.
09 – Si diceva: nel 2011 ci sarebbero stai mostri venuti dallo spazio che avrebbero insidiato la città. Invece ùncaz. Tacopina, Porceddu e Sacrati non sarebbe riuscito ad immaginarli nemmeno Spielberg.
10 – Si diceva: nel 2011 non ci sarà più bisogno di fare gli auguri. Invece ùncaz. Ce ne è bisogno. Ce ne è molto bisogno.
E allora auguri a tutti!