La storia è quella di due bambine, Abela e Rosa, così i capitoli si alternano con le loro rispettive storie.
Abela è una bambina africana, ha perso suo padre e ora anche sua madre e la sua sorellina sono malate. Nonostante un lungo e disperato cammino verso l'ospedale, la mamma di Abela non si salva, come quasi tutta la sua generazione è malata di AIDS, la piaga che imperversa in gran parte dell'Africa. Rimasta con la sola nonna, Abela rivede uno zio che cerca di sfruttarla per rientrare in Inghilterra e così si ritrova in un altro Paese, lontana dalla propria terra ed in balia degli eventi. Riuscirà a tornare ad essere felice?
Rosa, invece, è una tredicenne inglese, ama il pattinaggio e vede sua madre come la sua migliore amica. Rosa e sua madre sono sole ed hanno i loro equilibri ma, quando la mamma le comunica che ha intenzione di adottare un'altra figlia, gelosia e timori si fanno spazio nella sua vita. Alla fine arriva un bambino invece di una bambina e anche in questo caso Rosa non lo vede si buon occhio, peccato che quando inizierà ad amarlo saranno separati. Riusciranno lei e sua madre ad allargare la famiglia?
La contrapposizione tra le due storie spinge a considerare Rosa come una bambina egoista mentre Abela come la vittima ma, di fatto, entrambe sono solo delle bambine che subiscono eventi più grandi di loro. Abela ha una grande forza, per la sua giovane età ne ha passate davvero troppe eppure non demorde, è davvero stoica. Rosa, poi, è solo una ragazzina con le sue paure, capirà però di poterle superare in quanto piena d'amore da dare.
Una lettura per ragazzi che di certo non dispiace anche agli adulti.