La manovra finanziaria oltre alla questione pensioni ha diversi punti scottanti uno tra tutti l’abolizione delle province.Per Zingaretti, presidente attuale della Provincia di Roma ”L’iter costituzionale e’ l’unico possibile, perche’ le province sono nella Costituzione, le altre teorie erano una gigantesca presa in giro, forse se ne sono accorti quindi la decisione di ieri e’ null’altro che l’ovvieta’, serve una legge costituzionale. E’ un’enormita’ che per un mese si sia discusso di una cosa cosi’ banale di questo tema, e’ segno di un paese in declino. Io non so perche’ ora se ne siano accorti e perche’ ora tirino fuori questo tema”.Zingaretti così parla a Radio Radio. ”La mia percezione e’ che questa scelta non c’entra nulla con la manovra economica, perche’ una legge costituzionale prevede tempi lunghissimi e purtroppo il vero dato e’ che nel mese di agosto di fronte ad una situazione drammatica abbiamo discusso del nulla, abbiamo buttato un altro mese perche’ c’era una manovra approvata dal Consiglio dei Ministri che ieri in una casa privata nel corso di un vertice dopo sette ore di discussione ne hanno tirato fuori un’altra e non e’ detto che da qui all’approvazione della manovra non succeda qualcos’altro”.Secondo Zingaretti con un decreto di urgenza invece si potrebbero sciogliere migliaia di enti di secondo livello, quelli che in gergo vengono detti enti di sottogoverno, luoghi di potere e di poltrone che invece costano miliardi, alcuni esempi?Ii consorzi di bonifica, autorita’ di bacino, enti agricoli e quanto altro. Per il presidente della Provincia di Roma ”Si potrebbe fare subito portando un immediato risparmio anche nell’anno in corso. Questo non si fa perche’ i membri di cda sono inzeppati di nominati dalla cattiva politica, mentre la storia delle province continua in modo imbarazzante”. ”Da Presidente della provincia – continua – l’unica cosa che posso dire e’ ‘obbedisco’, tanto tra due anni… come ho gia’ detto saro’ felice di passare alla storia come l’ultimo presidente della Provincia di Roma. Detto cio’ segnalo che un presidente di un’Authority qualsiasi guadagna 550 mila euro l’anno, un consigliere provinciale di una provincia di 4 milioni di abitanti ha un gettone di 900 euro senza contributi pensionistici. Ho la sensazione, e sottolineo e virgoletto sensazione, che il tema delle province sia agitato da una oligarchia che per non toccare la polpa della cattiva politica dice: ‘mangiatevi questo pezzo di prosciutto”’.
Di parere simile anche altri presidenti di Provincia.Per esempio a Cagliari, è nota di qualche minuto fa, il Consiglio provinciale di Cagliari apre la fase di mobilitazione contro l’abolizione delle Province e, con le commissioni competenti, individuera’ una serie di iniziative che coinvolgano tutte le istituzioni in pericolo nella Regione Sardegna”. Secondo Roberto Pili, presidente del consiglio Provinciale di Cagliari ”le poltrone delle Province sono quelle che costano meno. I reali costi faticano ad emergere nel dibattito attuale ma le Province costituiscono appena l’1,5% della spesa complessiva del Paese e il costo dei 4.000 amministratori provinciali, pari a 113 milioni di euro, rappresenta il 5,5% del costo del personale politico della Repubblica”. Mentre Graziano Milia, Presidente della Provincia di Cagliari ha dichiarato che sarà urgente e necessario aprire una fase di dialogo con gli altri consigli provinciali perchè “Non c’e’ niente di piu’ sbagliato che confondere il problema della democrazia e della rappresentanza con i costi della politica. Non c’e’ nulla di battaglia agli sperperi della politica, ma solo l’antipolitica in un momento in cui per affrontare la crisi ci sarebbe piu’ che mai bisogno di politica”.
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