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Abominio e fascino della guerra un saggio di Franco Bifani

Creato il 30 gennaio 2016 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Abominio e fascino della guerra un saggio di Franco Bifani
Pace e bene
Non è vero che la guerra sia voluta solo da lobbies finanziarie, economiche, militariste e dai mercanti di armi; ne sente il bisogno, inconsciamente, soprattutto l'uomo della strada, per sfogare le sue pulsioni omicide. La guerra soddisfa queste esigenze, primordiali ed ancestrali, di sangue da versare. 
Abominio e fascino della guerra un saggio di Franco BifaniE' la proiezione centrifuga della pulsione di morte, onde placare gli incubi distruttivi e le angosce funeste che abitano nei recessi più oscuri della coscienza, i mostri dell'Id; dal tempo degli Australopitechi, fino ad oggi, in Iraq, in Siria, in Libia, in Afghanistan. Serve per versare poi lacrime abominevoli di coccodrillo, sui caduti, sui martiri, sugli eroi, e per distribuire medaglie a profusione, al valor militare, per chi ha spedito al Creatore il maggior numero dei suoi simili, tra oratori, che si sgolano in apologie retoriche ed ipocrite. Ogni guerra è giustificata con l'alibi che, con essa, si evitano conseguenze ben più gravi che non continuando a vivere in pace; i conflitti vengono solo differiti, con la menzogna di salvaguardare la pace.   L'umanità, fondata sull'omicidio, dai tempi di Caino, si mantiene con le stragi, fino alla fine, e la guerra rimane come la forma icastica, immutabile e perenne, della storia umana. Abominio e fascino della guerra un saggio di Franco BifaniEssa viene sempre considerata come un abominio; ed è perciò che conserva un suo fascino irresistibile, nei millenni. Ora, essa sembra più abusata che mai, anche se il timore dell'Olocausto atomico tende a spezzettarla e a sminuzzarla, distribuendola nel tempo e nello spazio. Il ricordo di Hiroshima e Nagasaki frena alcuni indici, impazienti di premere il bottone dell'Apocalisse nucleare; ma fino a quando? L'uomo uccide volentieri non per un'esplosione di irrazionalità, ma per controllare la tensione all'autodistruzione, proiettata su un nemico esterno qualsiasi.  La guerra diviene l'istituzione sociale terapeutica delle paranoie e depressioni individuali, inventa nemici “reali”, da eliminare, per distoglierci dai dèmoni delle nostre coscienze.  Ognuno di noi vorrebbe ammazzare o vedere, se non altro, morire malamente qualcuno, che odiamo, cordialmente, dal profondo del cuore. Abominio e fascino della guerra un saggio di Franco Bifani Le continue, quotidiane, inspiegabili espressioni e forme di omicidio, etnocidio e genocidio dei nostri tempi, le guerre locali, disseminate su tutto il pianeta, tra bombardamenti, mirati o a casaccio, sgozzamenti, decapitazioni, stupri di massa o individuali, aggressioni, esecuzioni capitali di Stato, denunciano la sindrome da carenza dal versare il sangue del prossimo, che, diciamoci la verità, pare  diventare, sempre più, una presenza scomoda ed indesiderata. Franco Bifani

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