Lo hanno sottolineato i due proponenti della legge, Riccardo Chiavaroli, (consigliere e portavoce del gruppo Pdl in Consiglio Regionale) e Nicoletta Verì (consigliere regionale del medesimo partito e Presidente della Quinta Commissione), commentando l’approvazione della legge sulla Vita Indipendente.
Il provvedimento riguarda la possibilità di permettere a persone affette da gravi disabilità di autodeterminarsi nella scelta dell’assistente e, conseguentemente, di non essere obbligatoriamente relegate in centri di assistenza. “Una legge con cui”, spiegano Chiavaroli e Verì, “rompiamo l’assistenzialismo classico per affermare nuovi diritti e aiutare chi ne ha davvero bisogno, una legge che non si limita a concedere sostegni ma concretizza un nuovo welfare in grado di sancire interventi diretti e doverosi verso le persone, con interventi qualificati e la necessaria copertura finanziaria, rendendo protagonisti gli stessi fruitori e le loro famiglie, una legge dinamica che fa dei portatori di disabilità cittadini attivi al pari di ogni altro nella gestione quotidiana della propria vita ‘indipendente’ e di relazione interpersonale nell’ambito della società abruzzese. La persona con disabilità torna così a essere protagonista della propria vita e non soggetto passivo di piani e cure predisposti da altri; chi fa assistenza, dovrà adattarsi al suo modo di vivere e il servizio dovrà essere svolto nel modo più confacente ai bisogni e alle esigenze della persona, finalizzato a garantirne l’integrazione sociale e la permanenza nel proprio ambiente di vita”.
Una legge condivisa da un ampio spettro delle forze politiche presenti in consiglio regionale, quali ad esempio il Partito Democratico e Rifondazione comunista, e sostenuto dalle associazioni di categoria, le quali hanno assistito anche all’atto dell’approvazione del provvedimento. Il movimento denominato Vita Indipendente è sorto nel 1972 a Berkeley per opera di Ed Roberts e attualmente in America conta circa 400 agenzie. Il movimento tuttavia è diffuso in tutto il mondo, operando in modo da far riconoscere e garantire la Vita Indipendente come diritto umano e civile, e per combattere la discriminazione verso i disabili. In Europa opera l’associazione internazionale Europe Network for Indipendente Living, fonndata nel 1989 a Strasburgo dal dottor Adolf Ratzka.
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