Abusivismo consentito?

Creato il 22 gennaio 2016 da Ritacoltellese

IL TEMPO - ROMA 22 gennaio 2016Tre interi piani di un edificio sono crollati al civico 70 di  Lungotevere Flaminio all'altezza del Ponte della Musica. Fortunatamente nessuna vittima.

Il Mattino - Secondo le prime informazioni, il palazzo sarebbe stato evacuato poco prima in seguito alla segnalazione di una residente arrivata ai pompieri verso 00:37. La causa sarebbe dovuta a un cedimento strutturale.

I vigili del fuoco, intervenuti sul posto con sei squadre, stanno effettuando i sopralluoghi volti a verificare le cause del crollo: «Non possiamo escludere ulteriori cedimenti».
Le cause del crollo - Potrebbero essere stati dei lavori in un appartamento dell'edificio a causare il crollo di una parte del palazzo. È l'ipotesi su cui si sta lavorando in queste ore. Il comandante dei vigili urbani di Roma Raffaele Clemente, accorso sul posto, ha affermato: «C'è un' indagine di polizia giudiziaria, pare ci fossero dei lavori e dobbiamo capire che tipo di interazione ci sia stata tra i lavori e il collasso».Alcuni residenti raccontano come già fossero stati segnalati dei problemi ai piani alti dove stavano trasformando le lavanderie in appartamenti. Dichiarazioni queste ora al vaglio dei vigili del fuoco.

Appresa la notizia e visto il luogo e la costruzione ho pensato subito che la causa poteva essere solo dovuta a qualche scellerato lavoro di ristrutturazione. La zona è pregiata e quel tipo di costruzione è di epoca fascista, solida e non di edilizia economica, essendo zona costosa. Perché consentono ristrutturazioni scellerate? Dalle foto è evidente anche a chi non è un ingegnere edile o un geometra che il peso dall'alto si è portato via i piani sottostanti. Fortuna che una donna intelligente ha avvertito i Vigili del Fuoco che hanno evacuato il palazzo salvando così vite umane. Ma il danno è enorme. La distruzione dell'immobile è visibile, ed intuibile è il danno esistenziale di chi ci abita, che dovrà sistemarsi altrove con ingenti spese e disagi. Il danno economico poi è indiscutibile: quelli sono appartamenti di grande valore, anche oggi che il mercato immobiliare ha avuto una contrazione con l'inevitabile contrazione dei prezzi.  Sotto c'è il Tetro Olimpico: si può immaginare il danno economico per il blocco di ogni spettacolo presente e futuro. Le auto distrutte, il traffico, già sofferente in tutta Roma, peggiorerà la vita dei cittadini... I crolli dovuti a ragioni di vetustà degli immobili sono inaccettabili se per bisogno vengono comunque abitati, e si tratta sempre di immobili costruiti in economia, come la palazzina che crollò anni fa al Portuense. Eppure, anche lì, oltre al cemento economico, ci fu la rimozione di un pilastro portante per far posto ai furgoni di una copisteria posta al piano terra dell'edificio. La severità dei controlli sulle operazioni di edilizia non è mai abbastanza sufficiente. A volte il lassismo italico lamenta un eccesso di regole che, invece, debbono sempre tener conto della stabilità degli edifici, stabilità che è frutto di precisi calcoli che portano ad un equilibrio statico che non deve essere alterato da egoistiche pretese di singoli.   Crollo palazzo via Vigna Jacobini: assolto amministratore tipografia
Portuense Portuense / Via di Vigna Jacobini

Crollo di Vigna Jacobini: nessun colpevole, nella tragedia morirono 27 persone

Non ci sono colpevoli per il crollo di un palazzo in via Vigna Jacobini, avvenuto a Roma il 16 dicembre del 1998 e che provocò la morte di 27 persone. Si è concluso con l'assoluzione dell'imputato il processo d'appelo bis

Il processo d'appello bis per il crollo del palazzo in via Vigna Jacobini si è concluso: non ci sono colpevoli. Al processo, ieri, è stata decretata l'assoluzione di  Mario Capobianchi, uno degli amministratori della tipografia presente nel seminterrato dello stabile. Nel crollo della palazzina, avvenuto il 16 dicembre del 1998, morirono 27 persone e molti rimasero feriti. L'imputato, in primo grado, era stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. La formula utilizzata dal giudice oggi, dopo oltre quattro ore di camera di consiglio è quella "perché il fatto non costituisce reato" che potrebbe lasciare aperta la strada risarcitoria per i parenti delle vittime. Nel corso del procedimento lo stesso rappresentante della Procura aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato. Il magistrato, nel corso della sua requisitoria, ha fatto riferimento alla perizia svolta su incarico della Corte d'Appello in base alla quale il crollo è stato causato da "carenze progettuali, scarsa qualità ed estrema disomogeneità del calcestruzzo", oltre che dalla "riduzione con il tempo della portanza dei pilastri". I periti, di fatto, hanno scagionato la Stilgraf, la società di tipografia che operava nel seminterrato dalle responsabilità della tragedia. Commenti dei Lettori Frank SERPICO 13 luglio del 2012 Crollo palazzo via Vigna Jacobini: assolto amministratore tipografia
Ma se non sbaglio non risultò che avevano tagliato un pilastro di cemento armato perché i furgoni giravano male??????
Crollo palazzo via Vigna Jacobini: assolto amministratore tipografia
Tra l'altro: DUE ANNI per OMICIDIO COLPOSO PLURIMO E DISASTRO COLPOSO!!!!!!!!! Poi parliamo di giustizia? Avrei capito 2 anni per ogni vita che non c'è più! Meditate gente perché queste cose sono il frutto di anni di de-reateizzazione voluta dai nostri cari porci rappresentanti. PS: condoglianze di nuovo a tutte le famiglie che hanno subito quest'ulteriore stupro. Crollo palazzo via Vigna Jacobini: assolto amministratore tipografia
Francesca 
12 luglio del 2012  morì anche una giovane famiglia con due bambini, che conoscevo. La giustizia italiana non deve chiamarsi giustizia ma VERGOGNA ITALIANA