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Storia e origine dell'acacia di Costantinopoli
L’acacia di Costantinopoli, comunemente conosciuta come ‘albizia’, è una pianta che appartiene alla famiglia delle mimosaceae e comprende più di cento diverse varietà arbustive e di alberi. Questo tipo di acacia è originaria delle zone tropicali dell’Asia e dell’Africa e sembra che il nome le sia stato attribuito in onore del naturalista Albizi che fu il primo a portare la pianta in Europa da Costantinopoli alla metà del Settecento. L’acacia di Costantinopoli è un albero di dimensioni medie dal fusto solido e dalla corteccia liscia e regolare. La maggior parte di queste piante raggiungono un’altezza massima che varia tra i 9 e i 12 metri e sono caratterizzate da una folta chioma che col tempo assume la forma di un ombrello. Le foglie invece sono caduche e bipenne, formate da coppie di minuscole foglioline ovoidali. Durante la stagione estiva l’albero produce dei profumati fiori di varie forme e colori mentre in autunno ai fiori subentrano i frutti che seccano sull’acacia stessa.
Le principali varietà di acacia di Costantinopoli
Come coltivare l'acacia di Costantinopoli
Acacia di Costantinopoli: Curare e coltivare l'acacia di Costantinopoli
Per essere sicuri di coltivare nel miglior modo l’acacia di Costantinopoli è fondamentale fare attenzione all’irrigazione. A meno che non ci sia un clima troppo secco e torrido si può anche lasciare a madre natura il compito di ‘irrigare’ l’acacia. In caso di caldo eccessivo le piante invece vanno innaffiate ogni due settimane in estate mentre in primavera possono essere messa a dimora. Alla fine della stagione invernale poi bisogna aggiungere del concime ai piedi del tronco, amalgamandolo per bene col terreno sottostante. Un aspetto da considerare poi è anche il fatto che l’acacia di Costantinopoli è una pianta soggetta all’attacco di parassiti, soprattutto dell’insetto psilla che si nutre delle sue foglie e rilascia una sostanza, la melata, che favorisce il proliferare di disseccamenti. È quindi necessario intervenire prontamente con l’insetticida ai primi segnali di aggressione.