Academy Awards Marathon [parte 9]: Django Unchained

Creato il 04 aprile 2013 da Nadiahoneyrider @river_inthesky

Welcome to Candyland!

Io ci ho provato, giuro che c’ho provato davvero a scrivere una cosa almeno vagamente seria. Il mio amore nei confronti di Quentin Tarantino è così assoluto che la mia mente gira e rigira sulla grandiosità di questo essere straordinario e tutto quello che  ne esce fuori sono frasi sconnesse e corto circuiti di pensiero che inevitabilmente finiscono per bloccarsi, come un disco incantato, sulla parola AWESOME. Tarantino è sicuramente uno dei miei artisti preferiti e l’estetica dei suoi capolavori cinematografici è quanto di più vicino alla perfezione esista per i miei gusti personali. Pulp Fiction, Kill Bill e Inglourious Basterds rientrano categoricamente nei film che vedo e rivedo almeno una volta l’anno e che ad ogni visione adoro sempre di più, e sono abbastanza certa che anche Django andrà a fare compagnia a questa piccola compagine di meraviglie.
In Django Unchained Tarantino ritrova il gusto, già sviluppato in Inglourious Bastards, di muoversi sul filo sottile della storia e anche questa volta lo fa in grande stile guardando alle radici della cultura americana, fissando il suo sguardo sfrontato su un’America sull'orlo della guerra civile e su uno schiavismo e un razzismo ormai storicamente pronto alla decadenza

Come al solito, Tarantino non delude le aspettative e si lancia in un gioco divertito inchinandosi davanti allo Spaghetti Western, quel genere cinematografico che ha lo ha influenzato sin dagli esordi. In Django, comunque, non ci si ferma ad una rappresentazione di genere ferma nei suoi stilemi e Tarantino non si priva mai di quel sano tocco di demistificazione che ha marcato tutta la sua produzione precedente.

Piuttosto, il film si configura come un’opera spettacolare ed entusiasmante, in grado di fondere blaxploitation, ironia, splatter, black comedy e mitologia nordica in un’atmosfera western resa ancor più accattivante da una sceneggiatura splendida e dalla fotografia impeccabile di Robert Richardson. Anche la colonna sonora dal geniale gusto postmoderno contribuisce in questo senso all’attualizzazione di genere, grazie all'accostamento del rap metropolitano e delle melodie di Johnny Cash ai suoni taglienti ed epici dello spaghetti western sulle note di Luis Bacalov e di Ennio Morricone.
Lasciatemi infine spendere due parole anche per il fenomenale cast di Django: un Christoph Waltz - King Schultz sempre più monumentale, un Leonardo Di Caprio - Calvin Candie assolutamente magnifico e un Samuel L. Jackson - Stephen in impressionante stato di grazia. A pagare un po’ lo scotto è forse il protagonista Jamie Foxx, che nonostante l’indiscussa bravura sembra quasi rimpicciolirsi di fianco a questi colossi: interpreti semplicemente eccellenti e personaggi già destinati a trasformarsi in icone cinematografiche.
Cos’altro posso dirvi? Non credo ci sia nulla da aggiungere. Tarantino ci dimostra (come se ce ne fosse ancora bisogno) la sua genialità con un’epica western esilarante e provocatoria.  Ci troviamo di fronte ad una perfetta amalgama di generi e prospettive, filtrati attraverso quello sguardo e quella marca estetica immediatamente percepibile e puramente tarantiniana che, per l’ennesima volta, gli permettono di creare una proposta narrativa e cinematografica esplosiva e originale. 


LA MIA VALUTAZIONE: 5/5 Stelline MOMENTO FANGIRL: Riassumendo in poche parole:  - Rileggere il tutto con la chiave di lettura “QUENTIN TI AMO INFINITAMENTE!” (come se ancora non si fosse capito!). Christoph Waltz è un peluche d’uomo e non finirò mai di ripeterlo! - Leonardo, oh che dire di Leonardo? Mio caro Leo, prima o poi arriverà il tuo momento di prendere in mano una statuetta degli Osca... per ora accontentati dell’amore e dei premi immaginari che tutte le fangirl di questo mondo sognano di recapitare alla tua porta! Candidature agli Oscar 2013:
  • Nomination Miglior Film;
  • Nomination Miglior Attore non protagonista a Christoph Waltz;
  • Nomination Migliore Sceneggiatura originale a Quentin Tarantino;
  • Nomination Miglior Fotografia a Robert Richardson;
  • Nomination Miglior Montaggio Sonoro;
Awards Season so far - i riconoscimenti già ottenuti: Golden Globe:
  • Miglior Attore non protagonista a Christoph Waltz;
  • Migliore Sceneggiatura originale a Quentin Tarantino;
BAFTA:
  • Miglior Attore non protagonista a Christoph Waltz;
  • Migliore Sceneggiatura a Quentin Tarantino.

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