Alla cerimonia erano presenti Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio, rispettivamente presidente e dd di Alitalia insieme con il numero uno di Etihad, James Hogan. “Ce l’abbiamo fatta dopo tanta fatica, un anno di lavoro e tante notti”, ha commentato Del Torchio. Felice il ministro Lupi: «#Alitalia: firmato l’accordo con #Etihad. Parlano i fatti. L’Italia sa attrarre grandi capitali, avanti con il lavoro».
“Ci sarà da lavorare, ma il futuro è sicuro”, ha commentato in conferenza stampa Hogan, cinquasettenne australiano a capo di Eithad dal 2006. È conscio di non entrato in un terreno poco ostico, sa che c’è molto lavoro da fare: “Alitalia ha bisogno di un cambiamento e ci saranno decisioni molto difficili per arrivare a un’azienda con le giuste dimensioni”. Il “rilancio”, spiega Hogan, partirà “già nel primo trimestre dell’anno prossimo. Torneremo nella prima settimana di settembre per parlare con il personale, per illustrare la nostra visione”. Un settore strategico su cui investire sarà quello del cargo. “Vogliamo un’azienda più sexy, con i migliori servizi possibile. Nei prossimi tre mesi non ci sarà una vera rivoluzione ma un’evoluzione”, ha concluso Hogan.
Un’evoluzione in meglio, si confida. I cambiamenti? Si verte su una fitta internazionalizzazione del servizio di Alitalia, anche al di fuori dell’Europa, una suddivisione dei compiti e delle competenze tra Malpensa e Fiumicino e un’Italia che sarà punto di contatto e scalo per il mondo. Obiettivo? Entro il 2017 ritorno alla redditività. La stima è di 3,7 miliardi di fatturato e 108 milioni di utili. Nel 2013 le perdite hanno raggiunto quota 569 milioni di euro. Oggi la compagnia aerea brucia quasi due milioni al giorno.
Sette nuove rotte intercontinentali: tra il 2015 e il 2018 saranno aggiunte sette nuove destinazioni intercontinentali servite da Alitalia, tra cui Shangai, Pechino, Città del Messico, Seul, San Francisco e Santiago del Cile. Abu Dhabi, sede di Etihad, sarà collegata anche da Venezia, Catania e Bologna.
23 milioni di passeggeri:nel 2018 le previsioni indicano oltre 23 milioni di passeggeri trasportati, per un totale di 105 destinazioni servite dalla nuova compagnia in cui Etihad avrà il 49% del capitale. I soci italiani non potranno vendere per almeno dieci anni.
I due hub italiani: lo scalo di Fiumicino concentrerà il traffico locale e quello a lungo raggio, svolgendo il ruolo di testa di ponte per l’Europa e il Nord America dell’attività di Etihad. Su Malpensa è previsto il rafforzamento dei collegamenti e la concentrazione delle attività cargo.