“Quasi un anno fa, 1.300 euro, adesso 900 o 1.000, in cassa integrazione. E quella differenza ti cambia la vita”. Anche il lavoro è cambiato: “Entrare e uscire a singhiozzo, per chi sta alla catena, è terribile. Perdi i riflessi, i tempi, la lucidità. Quest’anno ho lavorato una settimana al mese, ma anche un giorno sì e uno no”. “Monto gli ultimi pezzi. Un giorno la batteria, l’altro i tergicristalli. Devo fare 50 operazioni all’ora, ho 1 minuto e 30. Se perdo il ritmo devo rincorrere la catena”. Dice: “Se vedo Chaplin in Tempi moderni con gli amici loro ridono, a me viene il magone: 80 anni e non è cambiato nulla”.
“A volte sto avvitando il bullone e vorrei bere, e allora penso: ‘Devo guadagnare almeno venti secondi su quattro macchine, così posso prendere la bottiglietta d’acqua. Una volta ho fatto questo scatto, ma la bottiglia era bagnata e mi è caduta. Sono dovuta tornare sulla catena mentre il rivolo d’acqua mi passava sotto i piedi. E’ stata come una tortura.