E' notizia di poche ore fa che lo Zimbabwe del tiranno Mugabe,attraverso la ZMF cioé la Federazione delle imprese minerarie, si è accordato con una società sudafricana, che opera nel settore aurifero, per ottenere macchinari più moderni e finanziamenti.
Il tutto andrebbe a beneficio delle piccole imprese minerarie che, pur nello sfascio di un Paese ridotto allo stremo, comunque concorrono ugualmente a tenere in piedi l'asfittica economia dello Zimbabwe.
Cali ovviamente un velo pietoso sulle condizioni di lavoro e sulle paghe dei minatori, i quali molto spesso sono anche dei bambini privati della propria infanzia.
Il presidente della ZFM ha dichiarato che l'oro estratto sarà venduto ad una società sudafricana, la cui sede legale è in Mozambico.
Di questa società tuttavia non è stato rivelato il nome.
Il vantaggio dell'accordo, secondo l'uomo, è che la modernizzazione dei macchinari in dotazione accrescerebbe notevolmente la produzione dell'oro in Zimbabwe.
Già lo scorso anno, a livello di produzione aurifera, lo Zimbabwe era passato quantitativamente a circa cinque tonnellate di oro prodotto contro le 3, 5 dell'anno precedente.
Insomma i due compari, Mugabe e Zuma, si sostengono con tutta l'ingordigia possibile, a vicenda, e sempre e solo a spese del popolo "minuto".
L'importante per loro è che pubblicamente, e attraverso i "media" complici, continuino a fare professione di populismo.
Sarebbe a dire di lavoro sicuro e pancia piena per tante famiglie dello Zimbabwe, quelle stesse che, tempo fa, abbiamo visto sfamarsi in foresta della carne di un elefante morto di vecchiaia.
Ma noi che sappiamo, e non abbiamo dubbi sull'utilizzo finale dei profitti, possiamo chiederci a quando una eventuale possibile fine di questi veri e propri regimi?
Quando cioé per la gente comune, in questi Paesi, sarà davvero realtà una vita dignitosa?
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)