Spesso l’interesse per la crescita personale deriva da una piccola “illuminazione quotidiana” che, per un istante, ci fa sentire la realtà in maniera diversa.
Ci accorgiamo di qualcosa che è lì da sempre ma, in quel momento, lo percepiamo in maniera nuova. Magari la solita figura, ma su uno sfondo diverso. Può essere un evento, una persona, una situazione, un’abitudine.
Una delle più belle illuminazioni psicosomatiche è quella di sentire di essere un corpo, anzichè continuare a vivere pensando di avere un corpo. Noi siamo il nostro corpo integralmente. Il nostro corpo non è un involucro per portare a spasso la mente, è la nostra essenza.
Il “penso quindi sono” cartesiano si è ben sedimentato nella nostra cultura, tanto da plasmarne le nostre comuni percezioni, il nostro senso comune.
Un percorso di crescita può utilmente iniziare rimettendoci gradualmente in contatto con la nostra corporeità, facendoci sentire che noi “camminiamo quindi siamo“. La qualità della nostra presenza mentale nelle diverse situazioni quotidiane è strettamente collegata a come sentiamo e agiamo quello specifico corpo che noi siamo.