“Acorn”, seconda silloge poetica dell’artista giapponese Yoko Ono: esercizi surreali ed immagini giocose

Creato il 24 aprile 2013 da Alessiamocci

Line Talk‘: “Una linea è a) un cerchio malato b) una parola srotolata c) un punto aggressivo d) quel che vuoi cancellare e) quel che rimpiangi dopo che l’hai buttato via”. Yoko Ono, “Acorn”.

Cinquanta anni fa usciva nelle librerie di tutto il mondo “Grapefruit”, il primo libro di poesie di Yoko Ono. L’artista giapponese ormai ottantenne è tornata a scrivere ed in questi giorni possiamo trovare nelle librerie “Acorn”, la sua seconda opera in versi.

La sua prima opera venne definita un libro di «versi educativi», per i critici «uno dei più importanti monumenti creativi dell’inizio degli anni Sessanta». “Acorn” è certamente il un sequel, una sorta di estensione del primo libro pubblicato nel 1964.

«È la quintessenza di Yoko – ha detto l’editore Colin Robinson – un libro che invita a scoprire verità profonde attraverso parole e immagini giocose e accessibili».

Mancavano ancora due anni prima che Yoko conoscesse John Lennon ma leggere le sue parole fanno comprendere almeno in minima parte l’attrazione, che in un primo momento fu artistica, da parte del cantante dei Beatles nei confronti della giovane giapponese.

Pubblicato dalla piccola casa editrice indipendente OR Book, “Acorn” è uno sviluppo del primo libro di “istruzioni e disegni”. “È la quintessenza di Yoko“, ha detto l’editore Colin Robinson: “Pieno di esercizi surreali che invitano il lettore a scoprire verità profonde e spesso complesse attraverso parole e immagini spesso giocose e accessibili“.

Ono aveva creato “Acorn” originariamente per il web: “Per cento giorni veniva comunicata una diversa istruzione. Adesso è diventato un libro“. La preferenza per la casa editrice OR è una scelta particolare, si tratta infatti di una casa editrice profondamente elitaria che pubblica uno o due libri al mese solo su richiesta dei lettori sia in formato e-book che su carta.

Tra i titoli recenti c’è anche  Cypherpunks di Julian Assange, e potrebbe essere questa la ragione che avrebbe portato Yoko Ono a questa decisione.

Per Yoko Ono questa nuova pubblicazione rappresenta una rinascita, un momento di nuova giovinezza.

Di recente la stessa, neo-ottantenne ha disegnato una linea di vestiti da uomo ispirati al “bellissimo corpo sexy di John”, mentre col figlio Sean ha lanciato una campagna contro il fracking nello stato di New York per la quale ha mobilitato oltre 200 artisti tra cui Lady Gaga, uniti nella battaglia contro una forma di estrazione del metano rischiosa per l’ambiente.

L’originalità non è mai mancata alla vedova di Lennon, basti pensare alle famose opere da lei create ed apprezzate internazionalmente. In tanti attribuiscono la sua fama al connubio con John Lennon, ed in parte è certamente così, ma non va dimenticato che i due si conobbero durante l’anteprima di una sua esibizione all’Indica Gallery di Londra, il 9 novembre 1966.

Questo per dire che lei già faceva parte del mondo dell’arte e il matrimonio con l’artista inglese fu semplicemente un ulteriore fonte di ispirazione per lei e certamente una vetrina ancora più ampia di quella di cui aveva potuto disporre fino a quel momento.

Una donna che si è sempre fatta valere e che, nonostante tutte le polemiche, non ha mai rinunciato alle sue aspirazioni.

Cammina da dove vivi a dove vive il tuo amico. Fai attenzione alle svolte e ai panorami che vedi mentre cammini. Torna indietro per la stessa strada. Fai attenzione alle svolte e ai panorami che vede il tuo amico quando viene a trovare te“. Yoko Ono, “Acorn”.

Written by Rebecca Mais


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