Acqua di mare amaro

Da Teoderica

Acqua di mare amaro
Che esali nella notte:
Verso le eterne rotte
Il mio destino prepara
Mare che batti come un cuore stanco
Violentato dalla voglia atroce
Di un Essere insaziato che si strugge…

Dino Campana

Dino Campana nacque nel 1885 in un piccolo paese montano sulla linea del confine fra Romagna e Toscana. Il suo carattere, la sua lirica non è mai banale. L' amore vissuto e tormentato con Sibilla Aleramo,i disturbi psichici e l'internato in manicomio...tutto ciò lo si ritrova nelle sue poesie.Il diritto di persona gli fu negato ben presto dall’incomprensione familiare, dall’educazione repressiva del collegio, da un vizio di poeta che non si adatta alle regole del mondo, che travolge ciò che incontra, come la piena di un fiume. Tutto questo lo portò, ribelle e disperato, a fughe, ritorni, viaggi, illusioni, chimere, prostitute, visioni deliranti, ricoveri nei manicomi.Come poeta fu riconosciuto dopo l’internamento definitivo in manicomio, dopo la morte. Il testo dei Canti Orfici, affidato a Papini e Soffici, fu smarrito ed egli lo ricostruì con la fatica e la furia di un gigante che non riesce a ricomporre la propria immagine. Dalla sua follia di poeta emergono visioni potenti...acqua di mare amaro.
immagine: Struggimento di Teoderica

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