In quale luogo migliore, se non nella Provincia che gli ha dato i natali, poteva svolgersi una commedia pirandelliana?
Succede in Sicilia che il dirigente generale del dipartimento, Armenio, invia i commissari negli enti locali dell’Isola, invitandoli a consegnare ai privati acquedotti e reti pur essendoci una legge regionale che dà invece ai Comuni la possibilità di gestire il servizio idrico.
A parole il governo regionale dice quindi di essere d’accordo sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Ma nei fatti succede invece l’esatto contrario.
Sembra essere in atto un’ingarbugliata commedia dal finale incerto ed inquietante.
La politica siciliana dice una cosa, la burocrazia regionale fa l’esatto contrario in linea con le direttive del governo Renzi. Eppure la legge regionale 2/2013, come detto, dà ai Comuni la possibilità di gestire il servizio idrico.
Perchè allora il dirigente generale del dipartimento Acqua e Rifiuti, Domenico Armenio, ci intima a consegnare le reti idriche?
La domanda purtroppo non sembra, al momento, ottenere risposte esaustive ma nel caso di Menfi trova invece delle certezze che arrivano direttamente per voce del suo Primo cittadino. Il Sindaco Enzo Lotà, nel Consiglio Comunale di martedì 9 Febbraio 2015, ha infatti dichiarato salomonicamente che oltre ad attivarsi con gli altri sindaci “ribelli”, con una delegazione, andrà in assessorato regionale a difendere le ragioni dell’Ente e quindi Menfi non consegnerà le reti.
Nel merito è entrato anche l’Associazione Politico-Culturale Big Bang Menfi i quali continuano ad affermare la loro netta posizione nel tutelare e difendere la gestione diretta della rete idrica.
Ci auguriamo che il finale di questa commedia non ci obblighi a dover versare lacrime amare!
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